IL PIANETA DELLE SCIMMIE

Valutazione
Accettabile, semplice*
Tematica
Fantascienza
Genere
Fantastico
Regia
Tim Burton
Durata
119'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Planet of the apes
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Soggetto e Sceneggiatura
William Broyles jr. e Lawrence Konner & Mark Rosenthal basato sul romanzo di Pierre Boulle
Musiche
Danny Elfman
Montaggio
Chris Lebenzon

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: basato sul romanzo di Pierre Boulle - Scenegg.: William Broyles jr. e Lawrence Konner & Mark Rosenthal - Fotogr.(Scope/a colori): Philippe Rousselot - Mus.: Danny Elfman - Montagg.: Chris Lebenzon - Dur.: 119' - Produz.: Richard D.Zanuck.

Interpreti e ruoli

Mark Wahlberg (Leo Davidson), Helena Bonham Carter (Ari), Tim Roth (generale Thade), Michael Clarke Duncan (Attar), Estella Warren (Daena), Paul Giamatti (Limbo), Cary Hiroyuki Tagawa (Krull), Kris Kristofferson (Karubi), David Warner (senatore Sandar), Erick Avari (Tival)

Soggetto

Nel 2029, in una stazione spaziale, il capitano Leo Davinson addestra un cucciolo di scimpanzé al pilotaggio. L'animale viene risucchiato in un buco spazio-temporale e Davinson cerca di salvarlo con un'altra navetta, ma fallisce e precipita su un pianeta governato da primati che parlano la sua lingua. Ari, una scimmia filantropa, lo aiuta a fuggire insieme ad altri umani. Il terribile generale Thade raduna un esercito per eliminarli. I fuggiaschi penetrano nella zona sacra e proibita dove, secondo la mitologia delle scimmie, sarebbe cominciata l'evoluzione, e trovano il rottame della stazione spaziale da cui Davinson era partito. Molti secoli prima si era schiantata sul pianeta nel tentativo di soccorrere il capitano, le scimmie avevano preso il sopravvento e si erano evolute fino allo stato attuale. Il salto di Davinson lo ha portato dunque avanti nel tempo. Gli uomini trovano in lui un capo e una guida contro Thade e il suo esercito di scimmie. L'aspra battaglia viene interrotta da una navetta che compie un atterraggio perfetto: alla guida c'é lo scimpanzé che Davinson aveva addestrato. Le scimmie lo credono il mitico antenato Seamus e si inchinano. Thade viene catturato. Uomini e scimmie promettono di vivere nel rispetto reciproco e Davinson può ripartire. Arriva finalmente sulla Terra nei pressi del Lincoln Memorial, ma la statua di Lincoln ha il muso di Thaide e un gruppo di poliziotti scimmia lo ammanetta.

Valutazione Pastorale

Si tratta del rifacimento dell'omonimo film di Franklin Schaffner (1968), tratto dal romanzo di Pierre Boulle, ma, ha detto lo stesso Tim Burton, più che di un remake si tratta di una re-immaginazione. La storia aderisce perfettamente all'immaginario di questo regista che anche in altri suoi titoli (Edward mani di forbice; Batman...) ha trattato l'argomento dell'outsider, dell'individuo bizzarro che stona agli occhi del mondo. Il diverso questa volta non è rappresentato dal protagonista, il capitano Davinson. Anche se questi si ritrova sperduto su un pianeta alla rovescia in cui sono le scimmie a dominare sugli uomini, il personaggio preferito sembra essere la scimmia Ari, dalla mentalità così aperta da mettere in discussione i preconcetti delle scimmie e convinta che la razza sottomessa merita la parità dei diritti e soprattutto un totale rispetto. Per questo viene marchiata a fuoco da Thade con il sigillo usato sugli schiavi umani: lei è rifiutata perché la sua diversità mina alla base l'ideologia guerrafondaia del generale, i suoi pregiudizi, tutto quello che gli consente di esercitare e mantenere il potere. Sotto questo profilo il film è un riuscito inno alla tolleranza e alla democrazia, anche se la scelta di far parlare gli uomini presenti sul pianeta delle scimmie limita il messaggio. Burton é bravo a costruire il sistema di specchi e lo scambio di ruoli fra uomini e primati, e molte scene sono da ricordare per il divertimento e per la commozione. La ricchezza visiva e l'intelligenza di alcune sequenze sopperiscono, in ultima analisi, ad alcune carenze, come la caratterizzazione troppo lineare di alcuni personaggi. E' da rilevare la notevole qualità dei trucchi, delle musiche, dell'interpretazione di Helena Bonham Carter nascosta dietro la maschera di Ari. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e sostanzialmente semplice per il messaggio chiaro e positivo che propone.
UTILIZZAZIONE: Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, come spettacolo efficace e coinvolgente anche nella morale conclusiva.

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