Sogg.: Dal romanzo "Villa triste" di Patrick Modiano - Scenegg.: Patrice Leconte - Fotogr.: (scope/a colori) Eduardo Serra - Mus.: Pascal Esteve - Montagg.: Joelle Hache - Dur.: 91' - Produz.: Thierry De Ganay
Interpreti e ruoli
Jean-Pierre Marielle (Renè Meinthe), Hippolyte Girardot (Victor Chmara), Sandra Majani (Yvonne), Richard Bohringer (Roland), Paul Guers (Daniel Hendrickx), Philippe Magnan (Pulli), Claude Dereppe (Roger Fossoriè), Corinne Marchand, Isabelle Tinard, Luc Palun, Louis-Marie Audubert, Josephine Sourdel
Soggetto
nell'estate del '58 sulle rive del lago svizzero presso Ginevra, s'incontrano il conte Victor Chmara, la giovane ed attraente Yvonne, aspirante attrice, e l'eccentrico Renè Meinthe, medico omosessuale. Mentre in Algeria è guerra e l'Europa conosce le tensioni della guerra fredda, Victor ed Yvonne s innamorano sotto l'occhio un po' bonario ed un po' invidioso del vecchio dandy, che li scarrozza con la sua lussuosa decappottabile. Victor ha ereditato una collezione di farfalle dal padre, e vive di rendita vendendo questi suoi esemplari rari; la giovane donna, di modesta istruzione, invece aspira a diventare una star del cinema. Costei, desiderosa di far quattrini, vince la coppa Houligant e molti franchi svizzeri in un grande raduno di splendide autovetture promosso a Ginevra, al quale partecipa con Renè in veste di autista. Victor è completamente affascinato dalla donna: l'amore per Yvonne è pienamente ricambiato e lui le propone presto di sposarla e di partire insieme per New York. Una sera il terzetto incontra "da Pulli" Daniel Hendrickx, ex campione francese di sci, maturo donnaiolo e ovviamente ricco. Con questi Yvonne si abbarbica in una danza senza troppo ritegno a tal punto che Victor, presente, si sente umiliato. Poi nella visita fatta a casa dello zio di lei, Roland, che è un meccanico, il giovanotto apprende che fin dall'adolescenza Yvonne era assai disinvolta e disponibile. Finché all'alba di una giornata piovosa, Yvonne scompare: è partita con Daniel per altri lidi. René aveva preavvertito Victor di fare bene attenzione e di non guardare Yvonne come se lei fosse solo un bell'animale. Poi la stesso René (ritrovato sullo stesso luogo anni dopo) un uomo, tra l'altro, anche lui disgustato del mondo e della vita si lancia con la sua bella automobile da una scarpata e tutto finisce in fiamme e fumo. Victor resta ancora più solo, girovagando e continuando a vendere per sopravvivere le variopinte farfalle avute in eredità.
Valutazione Pastorale
le foto patinate e le grazie levigate e sinuose della Majani, sono offerte dal prodigo obiettivo di Patrice Leconte per voyeur di palato fine. A parte la sceneggiatura di ottima qualità, sostenuta da una valida fotografia, quello che domina il film sembra essere il desiderio di cedere ad un gusto tardo romantico, decadente, tra il languido ed il retorico, che era tipico, negli anni '20 e '30, ma che oggi, e anche all'epoca del racconto, appare non solo datato, ma abbastanza improbabile. Il risultato è tutto sommato la noia, anche perché il continuo ricorso ad immagini erotiche, percorse da un decadentismo estetizzante ed estenuante, finisce per essere ripetitivo. Sandra Majani tutta sorrisi programmati, si limita a bamboleggiare dall'inizio alla fine con l'altrettanto inerte Hippolyte Girardot. Il solo convincente è il bravissimo Jean -Pierre Marielle, che cerca di dare al personaggio del medico omosessuale tutta la vitalità e la credibilità possibili in un contesto che sembra veramente fuori del tempo. Un film tutto sommato velleitario, molto pretenzioso, e moralmente inaccettabile, vuoi per il tema del suicidio, vuoi per le insistite sequenze erotiche.