Orig.: Stati Uniti (2011) - Sogg.: liberamente ispirato al libro "Il Rito. Storia vera di un esorcista di oggi" di Matt Baglio - Scenegg.: Michael Petroni - Fotogr.(Scope/a colori): Ben Davis - Mus.: Alex Heffes - Montagg.: David Rosenbloom - Dur.: 112' - Produz.: Beau Flynn, Tripp Vinson - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Anthony Hopkins (padre Lucas), Colin O'Donoghue (Michael Kovak), Alice Braga (Angeline), Toby Jones (padre Matthew), Ciaran Hinds (padre Xavier), Rutger Hauer (Istvan Kovak), Marta Gaslini (Rosaria), Maria Grazia Cucinotta. (zia Andria), Arianna Veronesi (Francesca), Andrea Calligari (Vincenzo), Chris Marquette (Eddie), Torrey DeVitto (Nina), Rosa Pianeta, Cecilia Dazzi, Giampiero Ingrassia
Soggetto
Arrivato a Roma per studiare in Vaticano storia e pratica degli esorcismi, il seminarista americano Michael Novak viene indirizzato ad incontare padre Lucas. Sacerdote con lunga esperienza in questo delicato ambito, padre Lucas intuisce ben presto di avere di fronte un giovane profondamente scettico e pieno di dubbi, portato ad affidarsi più alla psicologia che all'esotersimo. I casi ai quali Novak assiste, accompagnando padre Lucas, lo lasciano incerto e indeciso. Fino a quando non sarà proprio Lucas, caduto vittima di una grave forma di instabilità psichica, ad avere bisogno di un 'intervento'. Così Novak misurerà subito la capacità e la necessità di combattere e vincere il male.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un film che affronta il serio e complesso tema dell'esorcismo secondo l'ottica che si aspetta un pubblico americano e, in senso lato, anglosassone. Una Roma da cartolina quasi sempre patinata, un Vaticano immerso in atmosfere claustrofobiche, colori lividi, contrasti forti oltre il necessario. In questo contesto si muovono i due personaggi principali, veri e viventi va detto, la cui storia è stata raccontata dal giornalista Matt Baglio nel libro "Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi". E tuttavia l'esito filmico é sommario e deludente. Il tono del racconto é fin troppo di 'genere': la regia turgida e artificiosa si disinteressa ben presto del nucleo centrale dei fatti per lasciare tutto lo spazio ad una spettacolarità fasulla e prevedibile. L'esteriorità dell'immagine, urlata e gridata anche senza motivo, prevale sull'elaborazione problematica della stessa. Se l'insieme riesce ad evitare la caduta in atteggiamenti offensivi o gratuiti, resta però l'impressione dell'aver predisposto a tavolino un prodotto utile per chi ama il sensazionalismo a buon mercato e non chiede elementi per farsi largo dei difficili temi della fede e del male. La sequenza finale mette insieme dramma, thriller, spruzzate di horror ed é forse la sintesi migliore (o peggiore) dell'operazione. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come complesso, e certo caratterizzato da molta superficialità.
Utilizzazione
Per quanto detto sopra, il film (che non è realistico né problematico) può essere utilizzato in programmazione ordinaria con la necessaria cautela per adulti, anche fornendo elementi per discernere la verità dei fatti dalla finzione. Nella prospettiva di eventuali altri utilizzi, anche di passaggi televisivi o di uso di dvd e altri supporti tecnici, molta attenzione é da tenere per minori e piccoli.