Sogg.: tratto dal libro di Peter Hoeg - Scenegg.: Ann Biderman - Fotogr.: (Scope/a colori) Jörgen Persson - Mus.: Harry Gregson-Williams, Hans Zimmer - Montagg.: Janus Bille-skov- Jansen - Dur.: 115' - Produz.: Bernd Eichinger, Martin Moskowicz
Interpreti e ruoli
Julia Ormond (Smilla Jasperson), Gabriel Byrne (il "Meccani-co"), Richard Harris (Tork), Vanessa Redgrave (Elsa Lubing), Robert Log-gia (Moritz), Agga Olsen (Juliane), Emma Croft (Benja), Clipper Miano (Isaiah), Mario Adorf, Jim Broadbent, Bob Peck, Tom Wilkinson, Jürgen Vogel
Soggetto
Nata in Groenlandia, la giovane Smilla Jasperson, attiva e indi-pendente, oggi vive e lavora a Copenaghen, sentendosi ancora molto legata alla propria cultura d'origine. Un giorno, sul tetto del palazzo dove abita, viene trovato morto a faccia in giù sulla neve Isaiah, un bambino di sei anni, figlio di un'alcoolizzata groenlandese rimasta vedova, che era da tempo l'u-nico vero amico di Smilla. La polizia liquida subito il caso come un semplice incidente, ma Smilla, osservando le tracce sulla neve del bambino, capisce che sono state lasciate sotto l'effetto della paura e non del gioco. Comincia allora ad indagare personalmente e subito scopre che Juliane, la madre groenlandese di Isaiah, in seguito alla morte del marito avvenuta per una misteriosa esplosione durante un viaggio esplorativo in Groenlandia, riceve una pensione di vedova stranamente alta da parte dei datori di lavoro del marito, che fanno capo ad una potente società. Superando anche l'ostilità del padre Moritz, affermato medico, e grazie all'aiuto di un giovane che vive nel suo palazzo e ne diventa poi l'amante, Smilla ricostruisce vicende di una missione segreta di trenta anni prima e, imbarcatasi di nascosto su una nave laboratorio, torna su quei luoghi tra i ghiacci. Qui i malefici intrecci tra ricer-ca scientifica, potere economico e burocrazia statale vengono alla luce e Smilla ha la conferma che Isaiah era stato ucciso.
Valutazione Pastorale
Il film ha un inizio incoraggiante, improntato alla descrizione con molto calore della figura della protagonista, ragazza chiusa e introversa ma disposta a rischiare difronte all'ingiustizia. Lentamente ma decisamente il film cambia direzione, scivola da un genere all'altro e diventa un po' thriller, un po' d'azione, un po' quasi fantascienza ma con la preva-lenza del primo, senza tuttavia riuscire a trovare compattezza e convinzione. Il regista dirige con indubbio mestiere ma la confusa trama finisce per preva-lere e rimane in secondo piano l'attenzione per il carattere di Smilla e per quel confronto tra culture abbozzato all'inizio. Dal punto di vista pastorale, la frammentarietà del film, qualche pretesa antropologica velleitaria, una cer-ta leggerezza nei rapporti e certe superflue crudezze si accompagnano a nota-zione più positive in ordine alla volontà della ragazza di non arrendersi e di conoscere la verità.
Utilizzazione: Pur con i difetti sopra evidenziati, il film, con doverosa attenzione per la presenza dei minori, può essere programmato in giornate ordinarie proprio per il suo prevalente impianto di thriller che lascia un po' di spazio alla ricerca della soluzione finale. Diversamente, essendo tratto dal famoso, omonimo romanzo di successo in tutto il mondo, il film può rientra-re in qualche rassegna sul rapporto cinema-letteratura.