Orig.: Francia/Italia/Belgio (2016) - Sogg. e scenegg.: Arnaud Louvet, Renaud Fely, Julie Peyr con la collaborazuione di Elizabeth Dablemont -Fotogr.(Panoramica/a colori): Lèo Hinstin - Mus.: Grégoire Hetzel - Montagg.: Emma Augier - Dur.: 88' - Produz.: Francesca Feder, Arnaud Louvet per Aeternam Films.
Interpreti e ruoli
Elio Germano (Francesco D'Assisi), Jeremie Renier (Elia da Cortona), Yannick Rénier (Frate Domenico), Eric Caravaca (Frate Leone), Marcello Mazzarella (Frate Rufino), Stefano Cassetti (Bonizio), Thomas Doret (Stefano), Alba Rohrwacher (Chiara d'Assisi), Olivier Gourmet (Cardinale Ugolino)
Soggetto
Assisi, 1209. La storia prende il via quando Papa Innocenzo III non approva la prima versione della Regola. Francesco e l'amico fraterno Elia da Cortona si confrontano sulla opportunità di cambiare il testo secondo le indicazioni del Pontefice...
Valutazione Pastorale
Questo nuovo film dedicato a Francesco è una coproduzione Francia/Belgio/Italia. Si offre come una rivisitazione della vita del Santo e arriva dopo diverse e importanti proposte cinematografiche tra le quali, lo ricordiamo, si pongono "Francesco giullare di Dio" di Roberto Rossellini (1950), "Francesco d'Assisi" di Liliana Cavani (1966), 2Fratello Sole sorella Luna" di Franco Zeffirelli (1971). Certamente i due registi francesi offrono nel loro svolgimento una nuova occasione di riflessione sulla figura religiosa di Francesco, ponendo l'attenzione sulla dialettica incontro/scontro con il confratello Elia. A prevalere è un approccio rivolto a mettere in luce il carisma spirituale di Francesco e le resistenze di alcuni confratelli. In questa prospettiva va detto che, sotto il profilo narrativo, il film si prende qualche libertà, tra queste una soprattutto significativa: succede quando Elia, rimasto solo a decidere se e quali modifiche apportare alla Regola, in un momento di particolare sconforto tenta il sui suicidio. Che non va a buon fine ma l'episodio, del tutto inventato, induce a qualche osservazione forse non esatta. Alla fine questa versione della vita di Francesco all'inizio del Terzo Millennio mantiene caratteristiche di ascetismo e sobrietà: un uomo che ama la povertà e i poveri come un una ricchezza e un dono del cielo. La gestualità e la parola del Santo si muovono in una dimensione umile del tutto lontana da facili stereotipi e da una prevedibile agiografia. Film intenso dunque, al termine del quale si ha la conferma che se il Francesco è nuovo, la sua storia non cambia. E nemmeno quella del Cristo e del Vangelo. Film da valutare, dal punto di vista pastorale, come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta per tornare a riflettere sulla figura del Santo, magari mettendo a confronto questo con i film del passato. Con la possibilità di trarre importanti indicazioni sul fronte della psicologia del protagonista e delle caratteristiche che ne determinano il carattere e le azioni.