INSALATA RUSSA **

Valutazione
Accettabile-riserve, Brillante
Tematica
Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Rapporto tra culture
Genere
Surreale
Regia
Youri Mamine
Durata
87’
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
SALADES RUSSES
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Youri Mamine, Arkadi Tigai
Musiche
Youri Mamine, Alexei Zalivalov
Montaggio
Olga Andrianova, Joele Van Effenterre

Sogg. e Scenegg.: Youri Mamine, Arkadi Tigai - Fotogr.: (normale/a colori) Serguei Nekrassov, Anaitoli Lapchov - Mus.: Youri Mamine, Alexei Zalivalov - Montagg.: Olga Andrianova, Joele Van Effenterre - Dur.: 87’ - Produz.: Guy Seligmann

Interpreti e ruoli

Agnes Soral (Nicole), Serguei Dontsov (Kolia Tchijov), Victor Mikhailov (Gorokhov), Nina Oussatova (Vera), Kira Kreylis-Petrova (suocera di Gorokhov), Natalia Ipatova (figlia di Gorokhov), Tamara Timofeeva (Maria Olegovna), Victor Gogolev, Andrei Ourgante, Jean Rupert

Soggetto

a Pietroburgo, Kolia Tchijov, insegnante di educazione musicale, ottenuta finalmente una stanza presso i Gorokhov (marito, moglie, suocera e figlia appassionati di musica) scopre, grazie al gatto della vecchia Maria Olègovna defunta affittuaria della stanza, che la finestra di quest’ultima si affaccia sui tetti di Parigi. La vecchia signora, che non è morta ma si è trasferita nella capitale francese, avverte che ciò accade ogni vent’anni, per cui Kolia, i Gorokhov e umanità varia trasbordano sulla Senna accaparrando beni di consumo, suonando nelle piazze, ed infastidendo non poco l’imbalsamatrice Nicole, che abitando in mansarda a due passi, vorrebbe farli arrestare tutti, e per liberarsene sega loro la scala antincendio che continuamente utilizzano; quanto a loro, si vendicano passando per il suo appartamento. Frattanto tre amici di Gorokhov vagano in tassì per Parigi senza ritrovare più la strada, e devono appoggiarsi ai comunisti locali per sopravvivere, mentre Nicole, inseguendo gli sgraditi ospiti, finisce a Pietroburgo, e quindi, dopo disavventure varie, in galera: è Kolia a trarla d’impaccio facendola passare per Edith Piaf. Il dinamico professore, cacciato di scuola per comportamento indegno e reintegrato a furor di scolaresca, promette a quest’ultima una gita speciale, e la porta per Parigi, che i ragazzi non vorrebbero più lasciare. Kolia, critico verso gli aspetti più biechi del consumismo capitalista, con una bella predica convince la scolaresca a tornare per costruire la nuova Russia: con l’aiuto di Nicole salgono su un aereo, travestiti da banda folcloristica, e lo dirottano verso la madrepatria. Qui giunti i movimenti del gatto della vecchia Olègovna insospettiscono Kolia e i suoi compagni che cominciano a scavare un buco in un immenso muro, sperando in un nuovo passaggio per Parigi.

Valutazione Pastorale

una garbata e divertente parabola sul nuovo corso dei rapporti tra Oriente ed Occidente. La miseria in Russia è sempre totale; la polizia ignorante e corrotta; a scuola si insegna marketing ma il caos regna sovrano, e l’anima musicale, artistica, e mercantile del popolo russo è sempre quella. Qualche battutina allusiva e qualche espressione e situazione non guastano la sostanziale godibilità del tutto, condotto con mano leggera e vivace da Youri Mamine. Gustosa la figura del professore che attira gli scolari col suono del suo flauto, come il pifferaio magico, e corteggia con discrezione assoluta la bella e frastornata Nicole, che dall’antipatia per la genia che ha funestato la sua vita finisce per ubriacarsi con i “compagni piovuti” dal tetto. Non mancano salacità, come l’orchestra che deve suonare in mutande nel locale “à la page”, o tutta la sequenza dell’odissea di Nicole che vaga per Pietroburgo in vestaglia, in pieno inverno, e la conversazione tra Kolia e i poliziotti che prendono lei per la Piaf e lui per Elvis Presley. Positivo è il mescolare in un confronto sempre intelligente e garbato le note magagne sovietiche con il benessere materiale dell’occidente, e l’aridità spirituale di quest’ultimo con la ricchezza di sentimento e umanità tipiche del popolo russo.

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