INTO PARADISO

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Lavoro, Povertà-Emarginazione, Rapporto tra culture
Genere
Grottesco
Regia
Paola Randi
Durata
104'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cinecittà Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Antonella Antonia Paolini, Paola Randi, Luca Infascelli, Chiara Barzini con la collaborazione di Pietro Albino Di Pasquale Paola Randi, Michela Bozzini, Stefano Voltaggio
Musiche
Fausto Mesolella
Montaggio
Gianni Vezzosi

Orig.: Italia (2010) - Sogg.: Paola Randi, Michela Bozzini, Stefano Voltaggio - Scenegg.: Antonella Antonia Paolini, Paola Randi, Luca Infascelli, Chiara Barzini con la collaborazione di Pietro Albino Di Pasquale - Fotogr.(Scope/a colori): Mario Amura - Mus.: Fausto Mesolella - Montagg.: Gianni Vezzosi - Dur.: 104' - Produz.: Fabrizio Mosca per Acaba Produzioni in associazione con Cinecittà Luce.

Interpreti e ruoli

Gianfelice Imparato (Alfonso D'Onofrio), Saman Anthony (Gayan), Peppe Servillo (Vincenzo Cacace), Eloma Ran Janz (Giacinta), Gianni Ferreri (Colasanti), Shatzi Mosca . (Venezia)

Soggetto

Licenziato dal laboratorio e in cerca di lavoro, lo scienziato Alfonso conosce Gayan, ex campione di cricket srilankese, arrivato a Napoli per cambiare finalmente vita. Costretti dagli eventi a convivere in un locale eretto abusivamente sul tetto di un palazzo, i due simpatizzano e cercano alla meglio di risolvere ciascuno la propria situazione.

Valutazione Pastorale

"Sono convinta - dice la regista- che l'ironia sia un mezzo molto efficace per trattare questioni importanti. (...) Mi sono messa allora alla ricerca di una comunità atipica, una comunità di cui si sapesse poco, abbastanza integrata e organizzata, che consentisse un approccio 'leggero' al problema dell'immmigrazione.(...)". Queste premesse si ritrovano bene nel copione, poggiato appunto su uno strato di problematicità, intinto in una spalmata di umorismo variamente diluito: lampi di comicità, passaggi di realismo un po' cinico, qualche azzardato simbolismo sullo scenario quasi teatrale di Napoli. Ne esce un grottesco impastato di bonomia, di riflessioni sagge, di buoni propositi. Un'opera prima con molti bersagli, la stupidità delle organizzazioni malavitose, la quotidianità imprevedibile, le macchiette e le maschere. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come esempio di opera prima italiana fantasiosa e originale.

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