Sogg.: Crescenzo Autieri, Salvatore Porzio - Scenegg.: Crescenzo Autieri, Salvatore Porzio, Elisa Mancino -Fotogr.: (Panoramica/a colori) Luigi Ciccarese - Mus.: Umberto Leonardo -Montagg.: Salvatore Porzio - Dur.: 99' - Produz.: Cresal Cinematografica
Interpreti e ruoli
Paolo Onofri (Antonella Celi), Crescenzo Autieri (Sandro Celi), Barbara Livi (Elisa), Lucio Aiello (Pasquale), Giovanni Ferreri (Andrea), Lucia Cassini (signora Fabietti), Leo Gullotta (dottor Fabietti), Gastone Pescucci, Cinzia Roccaforte, Gigi Grossi, Luigi Attrice, Elisabetta Mancino, Giovanni Salomone, Pietro Catalano.
Soggetto
A Napoli, oggi, Sandro e Antonella, giovani sposi con figlia pic-cola, vivono un periodo di crisi di cui lui non riesce a darsi spiegazione. In realtà Antonella è in crisi a causa di un trauma capitatole alcuni anni prima, trauma che aveva portato la sorella Elisa al ricovero in ospedale psichiatrico. Adesso il medico dice che Elisa è guarita , Antonella la conduce a casa ma dice al marito che si tratta di unamica da ospitare per un certo periodo. Elisa si trova spesso sola con Sandro che, quasi senza accorgersene, comincia a dedicarle attenzione, portandola spesso fuori. Antonella chiama la mamma a Milano ma la donna rifiuta di prendere con sé la figlia reduce dalla malattia. Antonella allora, vista limpossibilità di gestire la situazione, riporta Elisa in ospedale. Chiama poi il proprio psicanalista e a lui racconta, in flash back, tutta la vicenda che aveva causato il trauma della sorella: erano sole in casa di sera e lei, Antonella, si era fatta convincere da Sandro, ancora fidanzato, ad uscire e a restare in macchina con lui. Intanto qualcuno si era introdotto in casa e aveva violentato Elisa, ancora piccola. Antonella ha scritto tutto anche sul suo diario, che Sandro legge per caso, riuscendo finalmente a capire tutto. Il giorno dopo Sandro e Antonella vanno insieme a riprendere Elisa.
Valutazione Pastorale
si tratta di una commedia dai risvolti un po drammatici un po psicologici ma sostanzialmente leggera e poco incisiva. Il racconto è sicuramente pieno di buone intenzioni (il senso di colpa, la voglia di solidarizzare, laffetto per la sorella sfortunata
), ma la realizzazione è talmente approssimativa e prevedibile da togliere efficacia a qualunque idea o aspetto interessante. Resta un racconto di modeste pretese e con scarse motivi di coinvolgimento. Dal punto di vista pastorale, mancano elementi di autentico spessore per cui il film rimane nellinconsistenza e nel semplicistico.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo conto del modesto livello del racconto. Non sembrano possibili altre utilizzazioni.