Sogg. e Scenegg.: Leslie Lyles - Fotogr.: (normale/a colori) Michael Barrow - Mus.: David Mansfield - Montagg.: Jeffrey Wolf - Dur.: 102' - Produz.: Nellie Nugiel, Leslie Urdang, Max Mayer, Mark Linn-Baker
Interpreti e ruoli
Elizabeth McGovern (Fanny), Patricia Wetting (Veronica), Michael O'Keepe (Michael), John Heard (Frankie), Scott Renderer (Boner), Will Hare (Red)
Soggetto
in una baracca squallida, sulla costa dello Jersey, Fanny, una donna sola, non più giovanissima, vive rintanata, come un animale ferito, dopo che la sorella maggiore, Veronica, ha contribuito a mandare in frantumi il suo già malfermo matrimonio. È quasi di continuo alle prese con i pennelli, che alimentano in lei l'illusione di poter diventare pittrice, e non pensa neppur lontanamente di rivedere Veronica, da cui è separata con rancore da anni. Ma all'improvviso un giorno le si presenta proprio Veronica, un tipo instabile e irresponsabile, che, dimentica del male causato alla sorella, viene a chiederle aiuto. Così Fanny viene a sapere che Veronica è ragazza-madre di due bambini e che deve presentarsi a un carcere, condannata per truffa di assegni di assistenza sociale, perciò viene a chiederle di occuparsi dei due piccoli. Ottenuto l'assenso riluttante della sorella, Veronica approfitta di quella parentesi di semi-libertà per darsi alla sfrenatezza totale, al fine di dimenticare il disastroso passato ed esorcizzare il sinistro futuro che l'attende, a riesce a trascinare nelle sue stravaganti e talora spericolate follie anche la sorella, che deve affrontare rischi mortali per trarla in salvo, prima di accompagnarla al carcere e recarsi a prendere i due bambini rimasti soli. Scontata la breve condanna, Veronica trova Fanny all'uscita dal carcere e s'imbarca con lei per il ritorno. Ma la prospettiva dell'incerto futuro la trae come fuori di sé. Sul battello ride, straparla, si ubriaca e infine, inerpicata ai bordi dell'imbarcazione, si lascia andare e scompare fra le onde. Fanny dovrà assumersi stabilmente, la condizione di madre adottiva.
Valutazione Pastorale
decisamente non si tratta di un film riuscito: narrativamente sfilacciato, difetta di ritmo e di rigore. Eppure l'idea era buona: il rapporto tempestoso di due sorelle dal temperamento diverso, sensibile e remissivo quello di Fanny; estroverso, spregiudicato e avventato quello di Veronica, che esercita sulla sorella minore un suo fascino malefico, trascinandola nel vortice delle sue eccitanti e irresponsabili follie, e inducendola a bere, ridere, giocare, litigare al limite della temerarietà. Positiva seppur precaria maturazione di Fanny dopo il suicidio della sorella e la presa di coscienza di sé e delle proprie responsabilità.