IRON WILL – VOLONTÀ DI VINCERE ***

Valutazione
Raccomandabile, Realistico, Famiglie
Tematica
Film per ragazzi
Genere
Avventuroso
Regia
Charles Haid
Durata
110'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
IRON WILL
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
John Michael Hayes, Djordje Milicevic, Jeff Arch
Musiche
Joel Mc Neely
Montaggio
Andrew Doerfer

Sogg. e Scenegg.: John Michael Hayes, Djordje Milicevic, Jeff Arch - Fotogr.: (normale/a colori) William Wages - Mus.: Joel Mc Neely - Montagg.: Andrew Doerfer - Dur.: 110' - Produz.: Patrick Palmer, Robert Schwartz

Interpreti e ruoli

Mackenzie Astin (Will Stoneman), Kevin Spacey (Harry Kingsley), David Ogden Stiers (J.P.Harper), August Schellenberg (Ned Dodd), Brian Cox (Angus Mc Teague), George Gerdes (Borg Guillarson), John Terry (Jack Stoneman), Penelope Windust (Maggie Stoneman)

Soggetto

il diciassettenne Will Stoneman guida, nel South Dakota, la slitta della posta. Il padre, affermato conduttore, e che sogna il college per il ragazzo, annega in un fiume. In difficoltà economiche, Will decide di iscriversi alla Winnipeg-St Paul, una massacrante gara in slitta di 522 miglia. Superata l'iniziale opposizione al progetto della madre Maggie e del pellerossa Ned Dodd, braccio destro del padre, Will si allena duramente, e nonostante il parere contrario di concorrenti e della giuria, capitanata dall'impresario J.P.Harper, grazie all'aiuto di un astuto cronista, Harry Kingsley, parte per la gara, nel corso della quale, oltre alla fatica improba ed alla mancanza di sonno, deve affrontare lo svedese Borg Guillarson. Costui, geloso del ragazzo, non contento di aver mandato fuori gara due americani, fa aggredire Gus, il capo muta di Will, dal suo Huskie riducendolo in fini di vita. Inoltre Angus Mc Teague, patron di Borg e suo complice, offre somme enormi perchè Will lasci la gara. Ma egli non se ne dà per inteso: ha già perso tempo precedentemente per soccorrere un concorrente in fin di vita e caricato sulla slitta il cane morente prosegue, curandolo con le erbe di Ned. Alle porte di St. Paul, Will è superato da tutti ma Borg gli indica una scorciatoia, dove lo precede frustando furiosamente i cani, che alla fine si ribellano e lo attaccano. Will così si presenta solo al traguardo, ma è così stremato che non ce la fa più ad avanzare. E' solo l'incoraggiamento del pubblico, che a gran voce fischia il richiamo che lui ha appreso dal padre per far partire i cani, che lo sprona e che lo fa prevalere su tutti. Superato il traguardo riceve l'abbraccio commosso della madre e del fido Ned, che Kingsley ha fatto giungere a St. Paul a sua insaputa.

Valutazione Pastorale

una storia costruita su eventi avvenuti, anche se si avverte, specie nella parte finale, che le esigenze dello spettacolo e della suspense devono aver predominato sulla fedeltà del racconto alla vicenda reale. Il personaggio di Will ha tutte le qualità per incarnare il sogno americano: è giovane, onesto e squattrinato, e si lancia in un'impresa più grande di lui. Sono questi gli ingredienti principali del film, con il contorno del concorrente buono e quello cattivo; del giornalista che dapprima vede nel ragazzo solo la notizia che lo reintegrerà nelle grazie del direttore e poi finisce per ammirarlo sinceramente; dei ricchi impresari che scommettono, al caldo nel treno privato di Harper, su chi puntare i loro dollari. Il ragazzo Will, miglio dopo miglio, indurisce la sua scorza, impara a farsi rispettare, anche da energumeni come Borg, non perde la fede nel risultato finale, e soprattutto riesce a mantenere il contatto con i suoi cani, meravigliosi compagni d'avventura, conquistando sul campo l'affetto dello scorbutico ex capo-muta del padre, il bianco Gus, un magnifico samoiedo. Tutto ben fotografato, con squarci grandiosi di natura selvaggia e con un autentico treno anni '20 che percorre le grandi distese innevate.

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