Orig.: Danimarca (2001) - Sogg. e scenegg.: Lone Scherfig - Fotogr.(Normale/a colori): Jorgen Johansson - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Gerd Tjur - Dur.: 98' - Produz.: Ib Tardini, Karen Bentzon.
Interpreti e ruoli
Lars Kaalund (Hal-Finn), Anders W.Bethelsen (Andreas), Ann Eleonora Jorgensen (Karen), Anette Stovelboek (Olympia), Peter Gantzler (Jorgen), Sara Indrio Jensen (Giulia), Karen-Lise Mynster (Kirsten), Bent Mejding (pastore Wredmann), Carlo Barsotti . (Marcello)
Soggetto
Una cittadina in Danimarca, oggi. Alcune persone intrecciano, più o meno per caso, la loro vita e il loro futuro. Karen, che ha un modesto negozio di parrucchiera, accudisce con pazienza gli isterismi della madre alcolizzata ma infine la vede morire. Olympia, che lavora in pasticceria, quando la sera torna a casa subisce gli improperi del padre, fino a quando una sera lo trova morto. I funerali sono celebrati da Andreas, il nuovo pastore, da poco rimasto vedovo della amata moglie. In un bar ristorante lavora Halvfinn, giovane dal carattere irascibile, amante dell'Italia e tifoso della Juventus. Quando, a causa delle sue intemperanze viene licenziato, Halvfinn si propone come nuovo insegnante per il gruppo di appassionati che vuole studiare la lingua italiana in un corso organizzato dal Comune. Insieme ad Halvfinn viene licenziata anche Giulia, la cameriera italiana, che però Jensen, il timido portiere del locale comincia a guardare con interesse. A poco a poco le lezioni, cui partecipa anche il pastore, diventano occasione per una migliore conoscenza. Quando Olympia eredita una forte somma, lei e Karen scoprono di essere sorelle. Viene allora deciso di organizzare un viaggio in Italia. Il gruppo arriva a Venezia, c'é pioggia ma il clima é allegro e favorisce il rivelarsi dei sentimenti. Jensen si dichiara a Giulia, che lo ricambia. Anche Halvfinn e il pastore trovano l'opportunità per costruire un nuovo futuro.
Valutazione Pastorale
Per la cronaca la regista Lone Scherfig é la prima donna ad entrare nel gruppo del "Dogma 95", ossia il cinema asciutto e 'povero' teorizzato da Las Von Trier, e questo é il dodicesimo titolo del movimento. Si parte dalla Danimarca e dal ritratto di una cittadina come prototipo della solitudine del paesi nordici: situazioni difficili, perdita di familiari, lavoro precario, dolore che tocca tutti acuito dalla difficoltà di aprirsi verso l'altro. In questo quadro le lezioni d'italiano acquistano il valore di poter sentire e immaginare un'altra realtà, aiutano a costruire il desiderio di un'altra vita. Questioni serie attraversano il racconto: l'alcoolismo, il rapporto genitori-figli, la religione, la perdita della fede. Con un approccio che dimostra intelligenza e senso della misura, la regista affronta questi argomenti senza pedanteria, anzi muovendosi tra toni brillanti, amarognoli, romantici. La riflessione così diventa semplice perchè scaturisce da gente semplice: sofferenza esistenziali, voglia di non lasciarsi andare e di migliorarsi. Film curioso e ben riuscito che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, con riserve per qualche passaggio meno sorvegliato, ma nell'insieme anche realistico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta adatta ad affrontare i temi delle varie identità socio-culturali-religiose europee.