Orig.: Italia (2008) - Sogg. e scenegg.: Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Andrea Agnello - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tani Canevari - Mus.: Paolo Buonvino - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 116' - Produz.: Aurelio De Laurentiis e Luigi De Laurentiis per Filmauro.
Interpreti e ruoli
Sergio Castellitto (Fortunato), Riccardo Scamarcio (Marcello), Remo Girone (Roviglione), Carlo Verdone (Giulio Cesare Carminati), Ksenia Rappoport (Vera), Dario Bandiera (Vito Calzone)
Soggetto
EPISODIO UNO - Avendo deciso di ritirarsi, Fortunato, che trasporta Ferrari rubate negli Emirati Arabi per conto di una ditta di Roma, si affianca nel suo ultimo viaggio il giovane Marcello, cui intende passare il testimone. Dopo molte peripezie, la vendita anche stavolta va a buon fine. Ma, sul traghetto di ritorno, Marcello svela la propria identità: é un poliziotto, e Fortunato deve considerarsi in arresto. L'uomo, rimasto solo, si getta in acqua e cerca una improbabile fuga a nuoto. EPISODIO DUE - In preda alla depressione dopo la separazione dalla moglie, Giulio Cesare Carminati, dentista maturo di successo, accetta di andare a S.Pietroburgo per un convegno internazionale. In realtà lì c'è ad attenderlo Vito Calzone, italiano tuttofare che traffica con la nuova mafia russa e si impegna a procurare a Carminati piacevoli compagnie femminili. Gli equivoci si creano sopratutto nei confronti di Vera, la traduttrice affidata al dentista per il convegno. Dopo spiacevoli disavventure, Carminati vorrebbe tornare a Roma, ma la vista della modesta casa di campagna dove Vera e la sorella accolgono bambini orfani lo induce a restare in Russia almeno per qualche tempo.
Valutazione Pastorale
Due episodi, due brevi film separati. A dire il vero la (dichiarata) osservazione dei comportamenti degli italiani all'estero appare solo un semplice pretesto. Riguardo a notazioni acute, approfondite o critiche verso i modi di essere, c'è ben poco. Anzi, forse sarebbe meglio catalogare l'operazione nell'ambito di un esempio della ritrovata commedia italiana di 'genere', senza molte altre pretese. I raccontini infatti sono abbastanza scorrevoli e interpretati con convinzione. Ma non c'è quello scarto verso riflessioni più profonde che caratterizzava i migliori esempi delle stagioni d'oro della commedia nostrana. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile, e in generale caratterizzato da superficialità.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo conto dei limiti sopra indicati.