Orig.: Francia /Gran Bretagna (2002) - Sogg. e scenegg.: Danièle Thompson, Christopher Thompson - Fotogr.(Scope/a colori): Patrick Blossier - Mus.: Eric Serra - Montagg.: Sylvie Landra - Dur.: 91' - Produz.: Alain Sarde.
Interpreti e ruoli
Juliette Binoche (Rose), Jean Reno (Felix), Sergi Lopez (Sergio)
Soggetto
All'aeroporto 'Charles De Gaulle' di Parigi uno sciopero improvviso rende impossibili le partenze. Nella confusione generale si scontrano e si incontrano Rose, una estetista diretta ad Acapulco per lasciarsi alle spalle un fidanzato impossibile e una madre oppressiva, e Felix, diretto a Monaco, in origine cuoco ora manager di ristoranti e cibi surgelati. Felix accusa un malessere, poi si riprende e, quando arriva la notte, accenna a dirigersi verso un albergo prenotato in città. All'ultimo momento invita Rose a seguirlo, offrendole ospitalità. Quando sono in stanza insieme, lui non vorrebbe parlare, lei invece è più loquace. Allora litigano, Rose dice di voler andare via, chiama un taxi, lui la trattiene e ordina la cena. Quando arriva l'ora dell'aereo per Monaco, Felix va via, ma poi torna indietro, dicendo che ha cambiato idea. Durante la colazione, é lei a lasciarlo per imbarcarsi. Quando arriva ad Acapulco, Rose sente sul telefono un messaggio/dichiarazione di Felix. Allora torna indietro.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia vivace e spigliata, tutta costruita sulla verve dei due attori protagonisti e girata con un occhio alla "sofisticated comedy" americana anni Cinquanta. Due soli ambienti (l'aeroporto e la stanza d'albergo) e un dialogo fitto a tenere in piedi l'azione: in effetti succede poco, ma nel copione non ci sono pause. La cornice realistica si fonde con qualche tocco surreale per supportare ed alimentare il romanticismo incombente. Secondo la migliore tradizione, il gioco é scoperto, si sa come andrà a finire, ma volentieri ci si lascia trasportare in attesa del lieto fine. Un favola dunque, che però offre il ritratto di due solitudini difficili e fa balenare la possibilità di un recupero di affetti e di equilibrio. Racconto gradevole, non banale, e film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come positivo, accettabile e senz'altro brillante.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come spettacolo/passatempo simpatico e realizzato con misura.