Orig.: Belgio/Francia/Germania/Romania (2005) - Sogg. e scenegg.: Christian Carion - Fotogr.(Scope/a colori): Walther Vanden Ende - Mus.: Philippe Rombi - Montagg.: Andrea Sedlackova - Dur.: 113' - Produz.: Christophe Rossignon.
Interpreti e ruoli
Diane Kruger (Anna), Benno Furmann ( voce delle canzoni: Natalie Dessay), Guillaume Canet (Nikolaus), Gary Lewis ( voce delle canzoni: Rolando Villazon), Dany Boon (ten. Audebert), Alex Ferns (Palmer), Daniel Bruhl Ian Richardson (Ponchel), Bernard Le Coq (Gordon), (Horstmayer), (il vescovo), (il generale)
Soggetto
Sul fronte della prima guerra mondiale. Nella notte di Natale del 1914 si fronteggiano due trincee con soldati francesi e scozzesi da un lato, e tedeschi dall'altro. Quando uno scozzese comincia a suonare la cornamusa, quasi obbedendo ad un richiamo i tedeschi cominciano a cantare. E' il tacito inizio di una tregua. Di li a poco, soldati e ufficiali escono dalla trincea, si salutano, si scambiano auguri, oggetti, cibi caratteristici. Quando arriva il momento, il sacerdote scozzese celebra la messa, alla quale tutti prendono parte. Ma l'avvenimento suscita ben scarso entusiasmo presso i comandi generali. Un tenore tedesco in divisa decide di disertare e resta con i francesi con la sua fidanzata, una soprano danese. Vengono allora comminate varie punizioni. Le trincee tornano a riempirsi e la guerra continua.
Valutazione Pastorale
Il fatto, come si sa, é realmente accaduto. Poche però sono le testimonianze dirette, soprattutto perché da parte di tutti si cercò di far dimenticare l'episodio. Riportarlo alla memoria é dunque operazione giusta e opportuna, e di questo ai realizzatori va riconosciuto il merito. Meno equilibrata appare la ricostruzione generale dell'evento: il copione troppo spesso indulge a passaggi convenzionali, prevedibili, didascalici. Una buona dose di 'buonismo' irrompe nel racconto, creando stridore rispetto al prima e al dopo. E a questo punto, se si parla di memoria storica, va ricordato che Papa Benedetto XV per primo, lanciò, inascoltato, la proposta di una tregua della guerra in occasione del Natale. Lo svolgimento insomma ha molto di affrettato e di sbrigativo, non ultimo il discorso esagitato, grondante violenza e furore omicida, rivolto dal vescovo ai soldati scozzesi prima di partire per il fronte. Per tutti questi motivi il film, pur animato da buoni propositi é, dal punto di vista pastorale, da valutare come accettabile con riserve, segnato da ambiguità e comunque adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare per parlare dei temi della guerra, degli scenari storici del primo Novecento, dei cambiamenti rispetto all'oggi.