Orig.:Stati Uniti(1998)- Sogg. e Scenegg.:Richard LaGravenese - Fotogr.(Scope/a colori):John Bailey - Mus.:George Fenton - Montagg.:Jon Gregory,Lynzee Klingman - Dur.:99' - Produz.:Danny De Vito,Michael Shamberg,Stacey Sher.
Interpreti e ruoli
Holly Hunter (Judith), Danny De Vito (Pat), Queen Latifah (Liz Bailey), Martin Donovan (Bob Nelson), Richard Shiff (Philly), Suzanne Shepherd (Mary), Mariangela Pino (Donna), Clark Anderson. (Gary)
Soggetto
Judith Nelson é una signora della buona borghesia newyorchese, abita nella Quinta strada, é sposata con Martin, medico molto conosciuto. Una sera, a cena, i sospetti che Judith aveva trovano conferma: Martin ha una relazione con una donna più giovane e annuncia alla moglie la decisione di andarsene di casa. Piena di rabbia per i sacrifici fatti per assecondare la carriera del marito ( anche la decisione di non avere figli), Judith trascorre lunghe giornate da sola nel silenzio del suo grande appartamento. Dopo qualche tempo, convintasi ad uscire per vedere altre persone, individua un uomo con il quale pensa di poter avviare una nuova amicizia. Nel riacquistare un po' di fiducia, Judith si lascia andare ad alcune conversazioni con Pat, l'addetto all' ascensore del condominio. I due, quasi senza che lei se ne accorga, entrano a poco a poco in una confidenza sempre maggiore: anche lui ha molti sogni non realizzati, una moglie alle spalle, un fratello con un negozio ben avviato che provvede a saldare i suoi debiti, una grande voglia di lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare. Pat lancia inviti a Judith, escono insieme, fanno amicizie comuni. Quando la nuova, possibile storia di Judith si rivela impraticabile, Pat trova il coraggio per dirle che é innamorato di lei e vorrebbe sposarla. Judith é sorpresa e lusingata. Ringrazia Pat, gli dice di trovarlo simpatico e piacevole e poi gli fa capire che un legame tra loro due é impossibile. Pat capisce e accetta, Judith esce dal locale e cammina per strada nella notte. Si sente libera e leggera. Forse il futuro le riserverà qualche nuova sorpresa.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia sostanzialmente intimista, in gran parte ambientata in 'interni' (luoghi chiusi) e affidata ad un dialogo molto preciso, che disegna un ritratto sempre più approfondito dei personaggi. Richard LaGravenese (sceneggiatore in passato di 'I ponti di Madison County', 'La leggenda del re Pescatore' e altri, e qui autore ancora della sceneggiatura ed esordiente come regista) punta tutta l'attenzione sulle tante sfumature che intervengono nella vita di una persona al momento di dover fare i conti con la solitudine e la necessità di ricominciare da zero. In tale situazione momenti di dolore, gioia, delusione, speranza si susseguono rapidamente, mentre sullo sfondo si muove la ricca, un po' cinica, un po' conciliante società di Manhattan. Il racconto evolve verso un finale amarognolo, che rifiuta toni facilmente consolatori. Tra sorrisi e malinconie, il film resta in un' atmosfera sospesa: a momenti in cui si affacciano sincerità e autenticità si affiancano altri in cui prevale un certo relativismo superficiale sul piano dei rapporti sentimentali e sessuali. Dal punto di vista pastorale, siamo nel campo del discutibile per la costante ambiguità della storia.
UTILIZZAZIONE: in programmazione ordinaria, il film é da utilizzare con esclusione dei minori. In altre occasioni, lo si può proporre come ritratto delle difficoltà di certa classe borghese americana di fine millennio.