Orig.: Svezia (2003) - Sogg. e scenegg.: Josef Fares, Mikael Hafstrom Vasa - Fotogr.(Panoramica/a colori): Aril Wretbland - Mus.: Daniel Lemma, Bengt Nilsson - Montagg.: Mikael Leszczylowski, Andreas Jonsson - Dur.: 90' - Produz.: Anna Anthony per Memfis Film.
Interpreti e ruoli
Fares Fares (Jacob), Torkel Petersson (Benny), Goran Ragnerstam (Lasse), Sissela Kyle (Agneta), Eva Rose (Jessica), Christian Fielder (Folke), Erik Ahrnbom . (Hakan)
Soggetto
Nella stazione di polizia di una minuscola cittadina svedese lavorano Jacob, Benny, Agneta e Lasse. Lavoro in realtà non è il termine esatto, perché in quel luogo non esiste criminalità, tutto procede in armonia e i quattro passano la giornata a bere caffé, giocare a carte, mangiare wurstel. Un giorno il capo li chiama e presenta loro Jessica, giovane ispettrice arrivata dal comando centrale di Stoccolma. Jessica annuncia che per motivi di budget, e constatata la mancanza di motivazioni, quel commissariato verrà chiuso e i poliziotti trasferiti dove i bisogni sono maggiori. Il panico si impossessa del gruppetto. Dopo un primo momento di sbandamento, Lasse e Jacob hanno un'idea: inscenare qualche piccolo crimine per dare l'idea che c'è bisogno di loro. Un innocuo ubriacone viene incaricato di rubare una confezione di wurstel, e così via. Seguono qualche scritta sui muri, sparatorie e urla nel vicino bosco, il chiosco di Jan raso al suolo da un incendio certo doloso. Infine un terrorista mascherato prende un bambino e lo tiene in ostaggio in un casale isolato. Qui allora Jessica fa intervenire le squadre speciali dalla città. I soldati arrivano, fanno irruzione. Ma Jacob, maldestramente, fa nascere qualche sospetto. Lui e Benny poi scappano, ma nel bosco vengono raggiunti in un momento imbarazzante per entrambi. Ormai il trucco é stato scoperto. C'è la minaccia di arresto, ma Jessica non li denuncia. Tempo dopo torna nella cittadina. Ora, al posto del commissariato, c'è una pizzeria aperta dai quattro. E gli affari vanno molto bene.
Valutazione Pastorale
Il regista Josef Fares si è imposto all'attenzione nel 2000 con l'opera prima " Jalla Jalla!". Nato nel 1978, Fares é arrivato in Svezia con la famiglia dal Libano nel 1987: l'incontro tra culture era al centro di quel primo titolo. Ma nella seconda prova, Fares ha voluto realizzare " una commedia d'azione, un film felice, allegro...non c'è bisogno di grandi esplosioni, se ci sono gli elementi giusti un film d'azione può funzionare lo stesso". Grande successo di pubblico in Svezia, "Kops" parte da uno spunto positivo per la Svezia (l'assenza di criminalità), e gioca poi sul tema universale della paura di perdere il lavoro. Il racconto è facile e forse prevedibile, ma riesce a conservare la giusta dose di bonomia e di candore, ironizzando su certo buonismo, sull'efficientismo a tutti i costi, sui tagli dei budget. Mantenendo un tono omogeneo tra ritmo e recitazione un po' monocorde, la storia arriva alla fine con un coerente tono di spensieratezza. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e certo brillante.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato come piccola finestra aperta su usi e costumi della nordica Svezia vista da un libanese ormai integrato.