L ‘ IMPOSTORE

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Alcolismo, Giustizia, Sessualità
Genere
Thriller
Regia
Jonas e Josh Pate
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Liar
Distribuzione
Filmauro

Orig. : Stati Uniti (1997) - Sogg. e scenegg. : Jonas e Josh Pate - Fotogr. (Scope / a colori) : Bill Butler - Mus. : Harry Gregson- Williams - Montagg. : Dan Lebental - Dur. : 102' - Produz. : Peter Glatzer.

Interpreti e ruoli

Tim Roth (James Walter Wayland), Renee Zellweger (Elisabeth Loftus), Chris Penn (Philip Braxton), Michael Rooker (Ken Kenneson), Ellen Burstyn (Mook), Rosanna Arquette, Laurel Smith.

Soggetto

James Walter Wayland, giovane, di famiglia ricca, laureato a Princeton ma disoccupato, é accusato di aver ucciso una prostituta, Elisabeth Loftus. Chiusi nel loro ufficio, i poliziotti Ken Kenneson e Philip Braxton, dopo averlo interrogato, lo sottopongono alla macchina della verità. James mantiene un comportamento molto ambiguo. Afferma di soffrire di epilessia, di fare uso di assenzio e pasticche, racconta dell ' incontro casuale nel parco con Elisabeth e dei difficili rapporti con il padre. Quando i sospetti su di lui si fanno più circostanziati, James rovescia la situazione e mette a nudo le colpe nascoste dei due accusatori: Philip ha debiti di gioco per 20mila dollari, e Ken , soprattutto, é geloso della moglie e la tradisce con alcune prostitute tra cui proprio Elisabeth. James ha una videocassetta in cui si vede Ken che infierisce su Elisabeth. Così Ken viene a sua volta sottoposto alla macchina della verità: è stato lui a commettere l'omicidio. E allora James racconta una nuova versione dei fatti: Ken ha ucciso Elisabeth ma lui, James, l' ha tagliata in due, portando i pezzi lontano. Ken a questo punto perde il controllo e spara a James. Un anno dopo, Ken vive tranquillo con la moglie, Philip ha avuto i soldi per saldare i debiti, e James, di notte, avvicina una prostituta nel parco.

Valutazione Pastorale

Il film é ben realizzato e ben recitato. Gli elementi del genere thriller con sfumature psicologiche ci sono tutti: un ambiente buio, un ' atmosfera claustrofobica, il cambio continuo dell'amdamento dei fatti . La presenza di tutti i moduli caratteristici di questo tipo di storie diventa però a lungo andare un limite: perché la storia comincia, avendo al centro un tema interessante, quello del rapporto verità/menzogna ma poi diventa carica di un ambiguità artificiosa che sà di mancanza di idee chiare. Tutti i personaggi sono fortemente negativi e in alcun momento manifestano l'intenzione di cambiare. Anzi James fa entrare nel suo modo di fare fittizio e vischioso anche i due poliziotti, che alla fine si adattano al compromesso per mettere a posto le rispettive situazioni. Un quadro corrotto e marcio, che così comincia e così finisce, senza proporre qualche spiraglio alternativo. Dal punto di vista pastorale, il film é da considerare negativo e inaccettabile, proprio per la proposta totalizzante di uno scenario dominato dal male.
UTILIZZAZIONE: il film é da escludere dalla programmazione ordinaria. Anche in rassegne mirate sul genere 'thriller' anni 90 , va proposto con molta attenzione e opportuni supporti di accompagnamento.

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