LA BAIA DI EVA

Valutazione
Discutibile, scabrosità
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Kasi Lemmons
Durata
99'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
EVE’S BAYOU
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Kasi LemKasi Lem
Musiche
Terence Blan
Montaggio
Terilyn A.Shropshire

Sogg e Scenegg.: Kasi Lem-mons - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Amy Vincent - Mus.: Terence Blan-chard - Montagg.: Terilyn A.Shropshire - Dur.: 99' - Produz.: Caldecott Chubb, Samuel L.Jackson

Interpreti e ruoli

Samuel L.Jackson (Louis Batiste), Lynn Whitfield (Roz Batiste), Debbi Morgan (Mozelle), Diahann Caroll (Elzora), Jurnee Smollett (Eve Batiste), Vondie Curtis Hall . (Crayraven)

Soggetto

Negli anni Cinquanta, la giovane Eve Batiste vive nella campagna della Louisiana in una località chiamata la baia di Eva dal nome di una sua antenata. Il padre Louis, stimato medico della città, ha relazioni con alcune delle sue pazienti. La madre Roz è una bellissima donna con sangue afrocreolo. Eve nel carattere somiglia soprattutto alla zia Mozelle, sorella del padre: è impulsiva e con doti di sensitiva al limite del soprannaturale. Una notte Eve, che ha dieci anni, assiste ad uno dei tradimenti del padre, ne parla con la sorella maggiore Cicely, che cerca di convincerla che si trattava solo di un gioco. Dopo che Mozelle ha perso il terzo marito in un incidente d’auto, lei e Roz si recano da Elzora, una che pratica il woodoo. La veggente le dice che è sterile e che tutti gli uomini che sposerà sono destinati a morire. Inoltre avverte Roz di stare attenta ai suoi figli, e la paura di lei è tale che li chiude tutti e tre in casa con proibizione di uscire. Con l’avanzare dell’estate, la tensione in famiglia cresce. Louis si dimostra in più occasioni un debole, Cicely diventa sempre più malinconica e ad un certo punto lascia la casa insieme alla madre per una vacanza. Esplode allora il conflitto tra Eve e il padre. Cecily ha fatto intuire ad Eve di essere stata posseduta da Louis da
bambina. Eve prepara allora una vendetta, rivolgendosi a sua volta alla maga Elzora, e mettendo sospetti nella mente del marito di una delle amanti del padre. Quando Eve comincia a pentirsi della macchinazione, è troppo tardi. In un bar, il marito della donna in preda alla gelosia uccide Louis. Eva poi trova una lettera del padre e i suoi dubbi aumentano: era tutto vero, era tutto falso? Lei ha fatto bene o ha fatto male?

Valutazione Pastorale

film sicuramente insolito per l’ambientazione, per i protagonisti, per lo sfondo culturale e sociale che propone. La storia è incentrata su una famiglia afroamericana di origine creola, e l’interesse sta appunto nella complessa rete di riti, tradizioni, conoscenze che si susseguono, sempre divisi tra superstizione, credenza religiosa, fanatismo. Il tutto all’interno della società americana ricca e agiata. Un confronto serrato tra vecchio e nuovo, tra ragione e irrazionalità, visto attraverso gli occhi di una bambina fin troppo condizionata dall’ambiente familiare che la circonda. Certo il film indulge a qualche passaggio un po’ sopra le righe, troppe disgrazie, troppi incidenti, troppe tragedie, un clima funesto che a lungo andare sa di artificioso, di costruito, di eccessivo, anche sul piano di qualche indulgenza ad eccessive scabrosità. Dal punto di vista pastorale, a riequilibrare la situazione e a far dedicare al film un’attenzione non superficiale, c’è il fatto che il film è diretto da una donna che ha anche scritto il soggetto, basandosi su fatti reali, non esclusa qualche notazione autobiografica. Proprio perché quindi permette di conoscere dal di dentro situazioni in verità poco conosciute, il film è da valutare come discutibile e da utilizzare per riflessioni.
Utilizzazione: più che in programmazione ordinaria, il film si indirizza meglio a situazioni più circoscritte e ristrette, come occasione di conoscenza di usi, costumi e modi di fare che si muovono in un America minore e spesso tenuta in secondo piano.

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