Orig.: Italia (2015)- Sogg. e scenegg.: Giovanni Virgilio, Annalaura Ciervo - Fotogr.(Scope/a colori): Alessandro La Fauci - Mus.: Giuliano Fondacaro, Erica Mou - Montagg.: Bruno Urso, Fabrizio Urso - Dur.: 91' - Produz.: Movieside, Emc2.
Interpreti e ruoli
Francesca Di Maggio (Veronika), Federica De Benedittis (Katrina), Isabel Russinova. (Maia), Carmen Giardina (madre di Veronika), Alessio Vassallo (Azra), Ignazio Barcellona (Goran), Nela Lucic (Taric), Stefano Pesce (padre di Veronika), Olga Durano (Emina), Gianluca Enria (il professore), Jean Michel Martial (Selma), Carlo Colloca . (Jacob)
Soggetto
In un piccolo centro della Bosnia Veronika trascorre le giornate tra lezioni all'università e lezioni di violoncello. Tra la mamma Maia, la sua insegnante di musica Azra e la sua amica Katrina si creano le premesse perché Veronica capisca di aver avuto la fortuna di evitare le atrocità della terribile guerra che nel 1992 ha devastato il suo Paese...
Valutazione Pastorale
"Il mio obiettivo -dice Giovanni Virgilio- è quello di mettere in primo piano la necessità di non dimenticare e non chiudere gli occhi(...), ad emergere è soprattutto un omaggio alle donne della Bosnia Erzegovina, senza presunzione ma con profondità di intenti. Attivo dal 2003 come aiuto regista e produttore esecutivo, Virgilio esordisce con una storia che ha lasciato nella realtà storica tracce di forte e incisiva violenza. Qui, girando tutto in Sicilia, il taglio è più calmo e pacato, giocato sull'emergere di dolori nascosti, su ricordi di privazioni, su tracce di incertezze e profonde delusioni. Le ferite di una conflitto profondo e crudele diventano ispido passaggio generazionale sul quale i giovani sono chiamati a 'lavorare' per creare le premesse di cancellarne il ricordo. La scrittura del regista si muove lungo una positiva capacità di racconto, e tuttavia sconta qualche eccesso di ingenuità e di banalità caratteriali. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per riandare con la memoria su momenti tragici di storia in luoghi vicini a noi.