Orig.: Francia (2016) - Sogg. e scenegg.: Robert Guédiguian, Serge Valletti - Fotogr,(Panoramica/a col.): Pierre Milon - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Bernard Sasia - Dur.: 107' - Produz.: Robert Guediguian, Marc Bordure - 74 ^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2017 PREMIO SIGNIS, PREMIO UNIMED.
Interpreti e ruoli
Ariane Ascaride (Angéle), Jean-Pierre Darroussin (Joseph), Gerard Meylan (Armand), Anais Demoustier . (Bérangère), Robinson Stevenin (Benjamin), Jacques Boudet (Martin), Yann Tregouet (Yvan), Geneviève Mnich (Suzanne), Fred Ulysse (Maurice), Diouc Koma . (soldato)
Soggetto
In una villa affacciata sul golfo di Marsiglia, tre fratelli si ritrovano per discutere le iniziative da intraprendere sul futuro di quella abitazione con annesso ristorante di famiglia...
Valutazione Pastorale
I tre fratelli: Angela è attrice e vive ora a Parigi tra i momenti belli e brutti della professione. Joseph vorrebbe fare lo scrittore,sta insieme ad una ragazza molto più giovane di lui che lo sostiene e lo incoraggia. Armand è l'unico rimasto nel paese di origine, dove continua a gestire il piccolo ristorante di famiglia. Il racconto soffre all'inizio della mancanza di dinamica narrativa. Eppure quasi da subito movimenti, sguardi, sentimenti ruotano intorno ai protagonisti e ne definiscono pregi e limiti. Fin dalla presentazione alla 74^ Mostra di Venezia dove era in concorso, il film ha colpito per la capacità di scavare con malinconia e senza paura nelle pieghe di un passato difficile da rileggere. La riunione, che favorisce l'incontro tra i tre fratelli, diventa ben presto un espediente per ricordare il passato, le passioni condivise e sottolineare le fratture sociali del presente. Angela, Joseph e Armand hanno molto in comune ma non riescono a nascondere le loro diversità. La vita li ha portati lungo percorsi lontani e distanti tra loro, li ha indotti ad essere severi e capaci di dure valutazioni reciproche. Tra di loro correva quel qualcosa che prima li infiammava e ora li lascia indifferenti se non palesemente rivali. La fine delle ideologie incombe sulla loro emotività, secondo una frattura che talvolta è esplicita talaltra finisce in una sommessa patetica perdita di memoria. Guediguian è regista francese di visioni ampie e profonde, già autore di titoli importanti 'Le nevi del Kilimangiaro' e 'Le passeggiate al Campo di Marte'. Qui recupera uno stile narrativo improntato ad una poetica decadente e dai tratti struggenti. Guardando al progressivo allontanarsi dei suoi personaggi dalla quotidianità e dalla realtà delle cose, lautore li fa tornare indietro a vedere se stessi, come erano da giovani. Sequenza febbrile e memorabile che rimanda a quel cinema francese che mette in campo il senso della vita e della storia. Ricordare non per costruire nostalgia ma per scavare nel passato e rimetterlo in gioco nel presente. Aggredire la vita come inizio di una nuova scommessa da promuovere e da combattere punto su punto. Va ricordato che a Venezia 74 il film ha ricevuto il primo premio da parte della Giuria Cattolica internazionale SIGNIS, con la motivazione: " 'La casa sul mare' ha molto da dire sui legami familiari, il significato della casa, il rapporto con i vicini(migranti) e il confronto con la popolazione che invecchia
Un'onesta e commovente celebrazione della vita". Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria come proposta di forte intensità e sincerità sulle vicende recenti della Francia e dell'Europa che hanno cambiato profondamente il vecchio continente, con il crollo delle antiche certezze e lo smarrimento di fronte alle nuove emergenze.