Orig.: Italia (2016)- Sogg.: tratto dal best seller "La cena di Natale" di Luca Bianchini - Scenegg.: Luca Bianchini, Piero Bodrato, Marco Ponti - Fotogr.(Scope/a colori): Roberto Forza - Mus.: Gigi Meroni (canzone "Quando le canzoni finiranno" è cantata da Emma) - Montagg.: Consuelo Catucci - Dur.: 95' - Produz.: Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film con Rai Cinema.
Interpreti e ruoli
Riccardo Scamarcio (Damiano), Laura Chiatti (Chiara), Michele Placido (don Mimì), Maria Pia Calzone (Ninnella), Antonella Attili (Matilde), Eugenio Franceschini (Orlando), Antonio Gerardi (Franco Torres), Veronica Pivetti (zia Pina), Eva Riccobono (Daniela), Dario Aita (Mario Labbate), Giulia Elettra Gorietti (Debora), Uccio De Santis (Don Gianni), Ivana Lotito (Mariangela), Angela Semeraro (Nancy), Crescenza Guarnieri (signora Labbate), Angelo De Matteis (Cosimo), Massimo De Lorenzo (ginecologo)
Soggetto
A Polignano a Mare Matilde riceve in regalo un anello con smeraldo dal marito Mimi. Lei si esalta a tal punto da decidere di organizzare un cenone di Natale per quella sera stessa nella loro grande casa. L'obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti Ninella, il grande amore di gioventù di suo marito. Allo stesso tavolo, la sera sono invitati anche Chiara, incinta di Damiano, suo fratello Orlando, e altri...
Valutazione Pastorale
Dove si era concluso "Io che amo solo te", lo scorso anno, da lì ricomincia questo "La cena di Natale". In comune ci sono la provenienza dal (successivo) best seller omonimo di Luca Bianchini, gli attori (in gran parte gli stessi), la location (Polignano a mare, bella nella naturale collocazione di mare e incongrua quando una non credibile nevicata la fa mascherare da località montana). Poi in mezzo c'è una storia, che quanto più va avanti tanto più diventa artificiosa e leziosa. In effetti il copione inanella banalità inconcepibili e luoghi comuni di modesto livello, ottenendo il risultato di una comicità stiracchiata e fasulla. I partecipanti alla cena recitano ruoli di vecchio umorismo e di scontata 'modernità'. L'umorismo è faticoso e la sceneggiatura riesce a coprire i meriti di un gruppo valido ed efficace di attrici e attori. Lo scenario pugliese è affascinante e resta da solo a fronteggiare sbavature e incompiutezza della scrittura. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e segnato da superficialità.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presente quanto detto sopra sui suoi passaggi meno sorvegliati.