Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Pupi Avati - Fotogr.(Scope/a colori): Pasquale Rachini - Mus.: Riz Ortolani - Montagg.: Amedeo Salfa - Dur.: 95' - Produz.: Antonio Avati per Duea Film in collaborazione con Medusa.
Interpreti e ruoli
Diego Abatantuono (Sandro Lanza), Vanessa Incontrada (Clara Lanza), Inès Sastre (Ines Lanza), Violante Placido (Betty Lanza), Francesca Neri (Alma Kero), Blas Roca Rey (Federico), Fabio Ferrari (Matteo), Marica Pellegrinelli (Orietta Boserman), Manuela Morabito (Giuliana), Osvaldo Ruggeri (padre di Matteo), Gaia Zoppi (Celestina), Gianfranco Barra (Corrado), Gaston Troiano (Ferdinando), Renato Cortesi . (Faliero)
Soggetto
Quando, in pieno declino professionale, l'attore Sandro Lanza tenta il suicidio, le su tre figlie, avute da tre donne diverse (Clara, Ines e Betty), lo raggiungono in ospedale (da Barcellona la prima, da Parigi la seconda, solo la terza da Roma) ma hanno poca voglia di consolarlo e decidono di organizzare una cena per fargli incontrare Alma, una sua vecchia fiamma destinata a fargli compagnia. La cena non ottiene l'esito voluto. Di li a poco, Sandro si ammala e muore. Le tre figlie però hanno nel frattempo recuperato una maggiore capacità di rispetto e di affetto nei suoi confronti.
Valutazione Pastorale
Questo 32esimo film (più quattro serie televisive) di Pupi Avati in 38 anni di carriera ha come sottotitolo: commedia sentimentale. Forse non ce ne era bisogno, ma é giusto averlo detto, perché il tono recupera quelle cadenze agrodolci un po' dimenticate che caratterizzano un cinema tutto fatto di sfumature. La prima parte, che serve a presentare i vari personaggi (il protagonista, il suo mondo certo poco esemplare del cinema e della TV; le tre donne, tutte adulte e con differenti situazioni private da fronteggiare) é la meno convincente. Dall'inizio della cena, il copione acquista compattezza, sprigionando un bel pentagramma di affetti e volontà di recupero dei rapporti familiari. Un nuovo, ulteriore affresco, da parte di Avati, tenero e sentito, sull'impercettibile confine tra gioia e dolori quotidiani. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme problematico.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare nell'ambito del rapporto cinema italiano/famiglia. Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.