Sogg. e Scenegg.: Coline Serreau - Fotogr.: (panoramica/a colori) Robert Alazraki - Mus.: Sonia Wieder-Atherton - Montagg.: Catherine Renault - Dur.: 92' - Produz.: Les Films Alaine Sarde, TF1 Films Production
Interpreti e ruoli
Vincent Lindon (Victor), Patrick Timsit (Michou), Maria Pacome (Madre di Victor), Yves Robert (Padre di Victor), Annick Alane, Zabou, Gilles Privat, Michèle Laroque, Christian Benedetti, Nanou Garcia, Clothilde Mollet, Catherine Wilkening
Soggetto
improvvisamente a Parigi, Victor, un brillante avvocato, non torva più in casa la giovane moglie Marie, la quale gli ha lasciato un messaggio, in cui l'avverte che se ne va per sempre con un altro uomo, e che sua madre verrà a prendere i bambini, per condurli in montagna. Victor è sconvolto. Affidati i figli alla suocera, egli va in ufficio, dove trova una lettera di licenziamento (nonostante abbia vinto un'importante causa). Persi così moglie e lavoro, il disperato Victor cerca inutilmente comprensione e conforto presso gli amici, che hanno tutti i loro problemi, e non lo ascoltano neppure. Così gli accade col collega Laurent, poi col medico Paul, che litiga con la moglie Martine, poi con Bernard e Sophie, che stanno portando a sciare un gruppo di bambini, figli di vari matrimoni falliti. Infine Victor incontra per caso in un bar Michou, un vagabondo senza casa, senza lavoro e senza speranza, che lo segue in tutte le sue peregrinazioni. Così vanno insieme dalla violinista Tania (la migliore amica di Marie), angosciata per la rottura del suo violino, poi da Françoise, e infine Victor si rivolge ai propri genitori, che ritiene una coppia perfetta, ma li trova in piena crisi, perché la madre, cinquantenne, è innamorata, e sta fuggendo con un uomo più giovane di lei di dieci anni. La sorella di Victor, Isa, conduce con sé il fratello e Michou in casa di un importante deputato, dove i figli adolescenti gettano la lussuosa cena nella spazzatura, e poi insultano i genitori, ai quali danno lezione di politica e di ecologia. Più tardi Isa rifiuta di sposare il fidanzato Didier, per amore della propria libertà. In un colloquio chiarificatore, Michou confessa a Victor che lo segue perché gli fornisce cibo e denaro, ma afferma che in realtà è proprio l'avvocato che ha più bisogno di aiuto. Infine, dopo altri incontri, Victor segue Michou in casa del fratello, dove conosce Jamila, la comprensiva cognata araba, che sta morendo di cancro, e gli spiega in segreto un'importante regola morale. Dopo una discussione con altri arabi sul razzismo, dal quale sono sempre esclusi gli amici, Jamila chiede a Victor di dare un lavoro a Michou, che considera come un figlio. Per esaudire tale desiderio, l'avvocato assume Michou come segretario, anche se l'ometto imbranato combina guai, poi telefona a sua madre che l'ama, e infine parla con la suocera, che gli rimprovera il suo disinteresse verso i figli, e di non aver mai capito quanto Marie fosse stanca. Ora Victor capisce quanto ha sbagliato con sua moglie, che gli trova improvvisamente in casa. È rimasta sempre lì, riposando e leggendo: non c'è mai stato un altro uomo. Ora i due sposi si abbracciano felici, con molta tenerezza. Victor è profondamente cambiato.
Valutazione Pastorale
questo film di Coline Serreau ha un inizio molto brillante, condotto con un ritmo veramente travolgente, che risulta assai divertente. Poi la storia acquista spessore, mettendo in luce che la crisi di profonda incomprensione, della quale soffrono uomini e donne d'oggi, soprattutto nel matrimonio, si può superare rendendosi disponibili verso gli altri, concedendo loro attenzione e comprensione, invece di chiudersi nell'egoismo. La regista francese Coline Serreau, autrice anche della sceneggiatura e degli eccezionali dialoghi, ha realizzato un'opera delicata e introspettiva, che lascia una traccia nell'animo dello spettatore. Qualche situazione, alcune grossolanità nei dialoghi e certi comportamenti motivano la classifica.