Orig. : Gran Bretagna (1998) - Sogg. : tratto dal romanzo omonimo di Kaylie Jones - Scenegg. : James Ivory, Ruth Prawer Jhabvala - Fotogr. (Normale/ a colori) : Jean-Marc Fabre - Mus. : Richard Robbins - Montagg. : Noelle Boisson - Dur. : 126' - Produz. : Ismail Merchant.
Interpreti e ruoli
Kris Kristofferson (Bill Willis), Barbara Hershey (Marcella Willis), Leelee Sobieski (Channe Willis), Jane Birkin (Mrs. Fortescue), Dominique Blanc (Candida), Jesse Bradford (Billy Willis), Virginie Ledoyen (la madre di Billy), Anthony Roth Costanzo (Francis Fortescue), Harley Cross (Keith Carter), Isaac de Bankolé . (Mamadou)
Soggetto
Una famiglia americana a Parigi tra anni '60 e '70: il padre Bill Willis, scrittore di successo, veterano della 2^ guerra mondiale; la madre Marcella, donna espansiva ed affettuosa; la figlia Channe. Un giorno i genitori decidono di prendere in adozione Benoit, sei anni, che viene accolto a tutti gli effetti nella famiglia. Presa dalla gelosia, Channe si rifugia tra le braccia della baby-sitter portoghese Candida. Quando sente crescere intorno a sé affetto e tenerezza, Benoit acquista sicurezza e chiede di essere chiamato Billy. Ormai adolescente, Channe fa amicizia con Francis, ragazzo sensibile orfano di padre e figlio di una espatriata inglese. L'amicizia finisce quando Channe avverte l'esigenza di rapporti più solidi e, soprattutto, quando Bill annuncia che alla fine dell'anno scolastico la famiglia tornerà negli Stati Uniti: la decisione è dettata soprattutto dalla sue cattive condizioni di salute, una malformazione cardiaca congenita. Trasferitisi sulla costa orientale, Channe e Billy frequentano il liceo locale, ma Billy è fatto segno di alcune manifestazioni ostili in quanto 'francese'. Mentre Bill, malato, cerca di finire il suo nuovo romanzo, Channe comincia ad uscire con un ragazzo, che poi presenta anche a casa. In seguito il padre cerca di approfondire con lei l'argomento dei rapporti sessuali, ma la malattia avanza e un giorno Bill invita Channe a leggere il diario che la madre di Billy aveva scritto mentre lo aspettava. Dopo la morte di Bill, Marcella vuole consegnare il diario a Billy, ma lui rifiuta di leggerlo e a sua volta lo affida alla sorella. Ora che il suo padre americano è morto, Billy si sente veramente legato a lui e alla sua 'seconda' famiglia.
Valutazione Pastorale
Il film è tratto dal romanzo omonimo scritto da Kaylie Jones, nata nel 1960 a Parigi, dove è cresciuta frequentando scuole francesi fino al ritorno con la famiglia negli Stati Uniti nel 1974. Nel libro Kaylie ha raccolto e analizzato la propria esperienza di crescita nella capitale francese a fianco del celebre padre (l' autore di "Da qui all'eternità", "La sottile linea rossa", "Whistle") e di un fratello acquisito dal carattere per certi versi opposto. Le vicende della famiglia Willis/Jones si muovono sullo sfondo delle tante sfaccettature (sociali, culturali, letterarie) che animano il rapporto degli intellettuali americani con l'Europa in generale, e con Parigi in particolare: un rapporto sul quale si può bene esprimere Ivory, nato in California ma per niente californiano anzi 'europeo' per istinto, sensibilità, voglia di conoscenza. Nell'intento di evitare gli sterotipi del racconto autobiografico, la regia di Ivory tocca momenti di un calligrafismo antinarrativo che un po' spiazzano e disorientano. C'è realismo nel rapporto padre-figlia, con accenti bruschi forse affrettati e non sempre esemplari ma civili e autentici. Dal punto di vista pastorale, quindi, il film é da collocare nella valutazione del discutibile, perchè sottolinea situazioni e rapporti familiari non del tutto condivisibili ma in modo sincero e problematico.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. E' da recuperare in occasioni mirate, per parlare di rapporti genitori-figli, dell' adozione, del confronto sui vari versanti tra Europa e America.