LA FINE DEL MONDO

Valutazione
Consigliabile, semplice
Tematica
Amicizia, Cinema nel cinema, Metafore del nostro tempo
Genere
Fantastico
Regia
Edgar Wright
Durata
109'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The World's End
Distribuzione
Universal Pictures International Italia
Musiche
Steven Price
Montaggio
Paul Machliss

Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg. e scenegg.: Simon Pegg, Edgar Wright - Fotogr.(Scope/a colori): Bill Pope - Mus.: Steven Price - Montagg.: Paul Machliss - Dur.: 109' - Produz.: Working Title Film in associazione con Big Talk Productions.

Interpreti e ruoli

Simon Pegg (Gary King), Nick Frost (Andrew Knightley), Paddy Considine (Steven Prince), Martin Freeman (Oliver Chamberlain), Eddie Marsan (Peter Page), Rosamund Pike (Sam Chamberlain), David Bradley (Basil), Angie Wallis (moglie di Peter), Greg Townlwy (Greg), Luke Scott (Luke), Tyler Dobbs (Tyler), Samuel Mark . (Sam)

Soggetto

A Newton Haven, cittadina dell'Inghilterra, il 22 giugno 1990 cinque ragazzi avevano festeggiato la fine della scuola con una maratona di bevuta che doveva finire al mitico pub "The World's End". Il traguardo però non era stato raggiunto. Sono passati venti anni e Gary King, il capobanda di allora, recupera Andy, Steven, Oliver, Peter e, dopo molte insistenze e altrettante bugie, li convince a ripetere l'impresa. Ma anche styavolta non ci riusciranno, perché dovranno salvare il mondo agli alieni...

Valutazione Pastorale

Per dovere di cronaca va detto che si tratta dell'ultimo capitolo di una trilogia comprendente anche "L'alba dei morti dementi" e "Hot Fuzz". Dietro i tre titoli c'è un team produttivo/realizzativo composto da Edgar Wright, Simon Pegg, Nick Frost. La storia comincia come una sorta di american graffiti (ossia voglia di recuperare il passato per non sentire il peso del presente) ma poi cambia direzione e finisce nel più sfrenato fantasy, popolato da strane creature mostruose che minacciano il pianeta Terra, da alieni e zombie vari. Troppa birra toglie l'equilibrio e appanna la mente? No, il fafto è che i tre vogliono recuperare uno sfrenato umorismo alla Monthy Python, lasciandosi andare all'avventura a spasso nel tempo. Il gioco riesce abbastanza, anche se il finale appare alquanto stiracchiato. La mescolanza tra utopie giovanili, amarezza della realtà e voglia di stupire genera un umorismo acre e paradossale, forse qua e là freddo eppure generoso. Un prodotto certamente anomalo per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta fuori dal consueto, come genere 'misto' e impre vedibile. Qualche attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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