Orig.: Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Francesca Manieri, Elisa Amoruso, Claudio Noce con la collaborazione di Diego Ribon - Fotogr.(Scope/a colori): Michele D'attanasio - Mus.: brani vari - Montagg.: Paola Freddi, Andrea Maguolo con la collaborazione di Federico Conforti - Dur.: 100' - Produz.: Andrea Paris, Matteo Rovere per Ascent Film con RAI Cinema - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA 2014; SEZIONE CINEMA D'OGGI.
Interpreti e ruoli
Emir Kusturica (Secondo), Ksenia Rappoport (Lana), Domenico Diele (Pietro), Adriano Giannini (Lorenzo), Giovanni Vettorazzo. (Stanislao), Maria Roveran (Sandra), Rinat Khismatouline (Lazio), Danilo Panzeri (Attilio), Marco Tenti (Manlio), Adriano Mosca (Davide), Diego Ribon (Dario), Stefano Pellizzari (Drago), Franco Paissan . (guardia forestale)
Soggetto
In un antefatto al confine Italia/Slovenia nel 1994, un bambino fugge da un gruppo di profughi vessati da un violento capobanda. Venti anni dopo, oggi, nel profondo nord italiano, Pietro, un giovane tecnico specializzato, arriva nelle valle per riparare un guasto alla centrale elettrica ad alta quota. Le cause di questo guasto non sono chiare e innescano uno scontro tra Pietro e due fratelli, Lorenzo e Secondo, che vivono e lavorano nella zona. Emergono rivalità e contrasti che affondano le radici in alcuni tragici eventi accaduti in quel 1994, nei quali resta coinvolta anche Lana, una zoologa esperta di orsi. Ma la resa dei conti è affidata ad una devastante esplosione di violenza.
Valutazione Pastorale
"Quando la magnificenza della montagna -dice il regista- è apparsa davanti ai miei occhi, non ho avuto dubbio che fosse questo il palcoscenico perfetto per questa favola nera (...) Un luogo dove il dolore e il senso di colpa si fondono con l'urto violento della tempesta(...) Questa storia parla di vendetta, di amore e odio, di amicizia e tradimento, ma anche di senso di appartenenza, qualcosa che forse non ha più a che fare con i nostri giorni". Era opportuno lasciare al regista lo spazio necessario a sintetizzare gli elementi centrali della vicenda. Girata tutta, conviene ribadirlo, in esterni nel Trentino, nella valle del Chiese, che si estende tra i 200 e gli oltre 3400 metri di quota. Uno scenario inquieto, dove il freddo genere difficoltà di reazione, rende minime le possibilità di colloquio, di scambio di parole, accentua il ruvido atteggiarsi dei contrasti. E' senz'altro coraggioso l'esperimento di Claudio Noce (nato a Roma nel 1975), che, dopo l'opera prima "Good Morning Aman", 2010 si butta con decisione in questo thriller noir ad alto tasso di suspence e tensione. L'osmosi tra ambienti, personaggi, caratteri e dinamica narrativa persegue un encomiabile equilibrio. Per paradosso si direbbe che nel finale Noce sbaglia per eccesso, cedendo forse a troppo ricorso ad effetti speciali, rumorosi e roboanti. Con qualche misura di minore invadenza e più attenzione ad uno scavo interno dei protagonisti, il racconto ne avrebbe ricavato più inquietudine e più mistero. Ma il 'genere' é affrontato con coraggio e viso fin troppo aperto, tra alti e bassi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e soprattutto realistico.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo conto che alcuni passaggi di forte realismo lo indirizzano più verso spettatori in sintonia con il genere 'noir'. Attenzione è certamente da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.