LA FRONTIERA

Valutazione
Accettabile-riserve, problematico
Tematica
Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Franco Giraldi
Durata
107'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Mikado
Musiche
Luis Bacalov
Montaggio
Antonio Siciliano

Sogg. e scenegg.: Franco Giraldi, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Franco Vigliani - Fotogr.: (panoramica/a colori) Cristiano Pogany - Mus.: Luis Bacalov - Montagg.: Antonio Siciliano - Dur.: 107' - Coproduz.: Filmalpha srl; Factory srl

Interpreti e ruoli

Raoul Bova (Emidio), Marco Leonardi (Franco), Omero Anto-nutti (Simeone), Vesna Tominac (Melania), Claudia Pandolfi (Gabriella), Roberto Totola (Lorenzo Contin), Werner Egger (Forster), Dario Penne

Soggetto

Un giovane ufficiale dell'esercito austro-ungarico, Emidio Orlich, di origine dalmata, decide nell'inverno del 1916 di disertare per poter essere trasferito in Italia e combattere con gli italiani contro l'Austria. Un altro gio-vane, Franco Velich, torna nell'estate 1941 nell'isola in cui è nato, la stessa dove era nato anni prima Emidio. Vi torna da ufficiale italiano in convale-scenza per la ferita riportata in Africa settentrionale. L'isola, che era in terri-torio jugoslavo, è ora occupata dall'esercito italiano, e Franco vive con disa-gio questa situazione. Entra in contrasto con la vecchia madre e la nipote di Emidio, la cui storia nella guerra precedente gli viene raccontata da Simeone, un vecchio saggio e disincantato che guarda con distacco ma con poche spe-ranze alla situazione attuale. A mano a mano che viene a conoscenza delle vicende di Emidio, Franco sente aumentare i propri dubbi e le incertezze di vivere la situazione ambigua dell'occupante, e non sa come comportarsi di fronte alle azioni di ribellione della popolazione. Quando Simeone ed altri vengono arrestati per reticenza e complicità, Franco sente arrivare l'esigenza di una solidarietà al di là delle frontiere.

Valutazione Pastorale

film insolito e curioso, rivolto ad analizzare i com-portamenti e i rapporti che si sono instaurati in passato tra popoli confinanti nella parte est dell'Italia, italiani, austriaci-tedeschi, sloveni. Attraverso generazioni diverse e con la dura prova di due guerre mondiali, intere popo-lazioni hanno cambiato patria, confini, geografia. Riportando alla ribalta fatti autentici dai più dimenticati, il film, pur con qualche sfasatura e qualche situazione un po' meno sorvegliata, è, dal punto di vista pastorale, un esem-pio calibrato e opportuno di cinema impegnato a riflettere sul rapporto uomo-Storia, sui guasti che le guerre lasciano nella sensibilità e nell'interio-rità dell'essere umano.
Utilizzazione: per il suo tono sincero e autentico, per la sua luminosa ambientazione, per l'attualità dei temi che propone, il film può essere utiliz-zato anche in programmazione ordinaria. Molto adatto è certamente in conte-sti più ristretti, per suscitare dibattiti sui temi dell'incontro/scontro tra cultu-re, del rapporto tra luoghi di confine, sul significato sociale ma anche reli-gioso dell'idea stessa di confine, di barriera, di separazione.

Le altre valutazioni

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