Interpreti e ruoli
Donatella Finocchiaro (Giulia), Fabio Nigro (Giorgio), Lisa Ruth Andreozzi (Silvia), Madellena Halilovic (Emina), Andrea Atzei (Edoardo)
Soggetto
Silvia, 11 anni, vive una difficile situazione familiare con una madre in preda ad una cronica depressione e un padre che cerca con fatica di tenere in piedi a famiglia. Desiderosa da tanto tempo di andare a visitare Roma, Silvia un giorno parte in treno da sola…
Valutazione Pastorale
La storia è vera: “Si basa infatti – dice la regista- in parte sulla mia esperienza personale. A 10 anni ho preso un treno da sola e sono partita per Roma all’insaputa dei miei genitori (…)Riuscii a raggiungere la stazione di Roma da sola ma poi lì fui immediata ‘acciuffata’ dai miei parenti romani”. Tutto quello che si vede fa dunque parte di un sogno: quello che poteva essere e non è stato. L’incontro con Emira, bambina rom, alcune notti passate in luoghi di fortuna, il girovagare per le strade di Roma sono momenti da ricondurre ad una dimensione favolistica, che sa più di immaginato e poco di reale. Eppure dice abbastanza della sfera emotiva che si apre nella mente e nel cuore di una bambina fortemente decisa a evadere dalla quotidianità, quasi inconsapevole dei rischi cui va incontro eppure decisa a non mollare, a vivere fino in fondo la propria avventura. Problemi non di poco conto sono quelli che si aprono davanti a Silvia: una mamma in preda alla depressione, un padre in difficoltà nel gestire l’unità della famiglia (c’è anche un figlio maschio). Per quanto piccolo, rapido e conciso nella narrazione, il copione si affida ad una tessitura semplice ma per niente affrettata, anzi incentrata su una filigrana di temi attuali e moderni. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come occasione per avviare riflessioni sulla famiglia, sui rapporti genitori/figli, sui sogni dei bambini.