LA LETTERA D’AMORE

Valutazione
Accettabile-riserve, semplicistico
Tematica
Amicizia, Donna, Letteratura, Solidarietà-Amore
Genere
Commedia
Regia
Peter Ho-Sun Chan
Durata
87'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The love letter
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Maria Maggenti tratto dal romanzo omonimo di Cathleen Schine
Musiche
Luis Bacalov
Montaggio
Jacqueline Cambas

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Cathleen Schine - Scenegg.: Maria Maggenti - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tami Reiker - Mus.: Luis Bacalov - Montagg.: Jacqueline Cambas - Dur.: 87' - Produz.: Sarah Pillsbury, Midge Sanford, Kate Capshaw.

Interpreti e ruoli

Kate Capeshaw (Helene), Blythe Danner (Lilian), Ellen DeGeneres (Janet), Geraldine McEwan (miss Scattergoods), Julianne Nicholson (Jennifer), Tom Everett Scott (Johnny), Tom Selleck (George), Gloria Stuart (Eleanor), Margaret Ann Brady . (Selma)

Soggetto

Loblolly by the Sea, tranquilla cittadina del New England. Nella libreria che gestisce, Helen MacFarquar si vede recapitare una lettera. La apre: é una lettera d' amore appassionata, sensuale ma anonima. Attratta e incuriosita, Helene, che ora vive sola con una figlia, cerca di capire chi possa averla spedita, e in cuor suo spera di essere lei la destinataria. Helen si confida con Janet, la sua migliore amica, e poi inevitabilmente comincia a guardare con attenzione alcuni uomini con cui viene a contatto: in primo luogo George, innamorato di lei dagli anni del liceo ed ora quasi incredulo nel constatare una certa attenzione da parte della donna; e poi Johnny, giovane studente che accetta di lavorare nella libreria per il periodo estivo. La lettera passa di mano in mano, e ciascuno fa un'ipotesi diversa. Equivoci sentimentali si intrecciano senza sosta, prima che l'enigma venga risolto: Lilian, madre di Helen, confida alla figlia che la lettera l'aveva scritta lei, tanti anni prima ad una donna di cui pensava di essersi invaghita.

Valutazione Pastorale

Il finale non deve ingannare. Tratto dal romanzo omonimo di Cathleen Schine, il film é una graziosa e garbata commediola imperniata sulle piccole atmosfere della minima provincia americana e giocata sul classico canovaccio degli equivoci, degli smarrimenti sentimentali, degli imbarazzi. Il racconto procede in modo scorrevole, senza porsi obiettivi importanti ma raggiungendo quello di proporre uno spettacolo piacevole e leggero. Dal punto di vista pastorale, il film é misurato, contenuto nei personaggi e nelle situazioni, accettabile quindi con qualche riserva per la conclusione ma nell'insieme di tono semplicistico.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato in rassegne sul rapporto cinema-letteratura,o sulla provincia americana.

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