LA LUNGA STRADA VERSO CASA **

Valutazione
Raccomandabile, Realistico, Dibattiti
Tematica
Razzismo
Genere
Drammatico
Regia
Richard Pearce
Durata
90'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE LONG WALK HOME
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Howard W. Koch Jr., Dave Bell
Musiche
George Fenton
Montaggio
Bill Yahraus

Sogg. e Scenegg.: Howard W. Koch Jr., Dave Bell - Fotogr.: (panoramica/a colori) Roger Deakins - Mus.: George Fenton - Montagg.: Bill Yahraus - Dur.: 90' - Produz.: Howard W. Koch Jr., Dave Bell

Interpreti e ruoli

Sissy Spacek (Miriam Thompson), Whoopi Goldberg (Odessa Cotter), Dwight Schultz (Norman Thompson), Ving Rhames (Herbert Cotter), Dylan Baker (Tunker Thompson), Erika Alexander (Selma Cotter), Lexi Faith Randall (Mary Catherine Thompson), Richard Habersham (Theodore Cotter), Jason Weaver, Crystal Robbins, Cherene Snow, Phil Sterling

Soggetto

nel 1955 a Montgomery, in Albana, la governante di colore Odessa Cotter ogni giorno si reca nella bella casa di Norman e Miriam Tompson, borghesi americani, sia per i servizi sia per accudire la piccola figlia di costoro, Mary Catherine. Ma in città nasce l'inquietudine e la tensione: il Comune ha creato difficoltà per la gente di colore che utilizza gli autobus e così tutti i lavoratori li boicottano, obbligandoli con ciò ad andare e tornare dal lavoro a piedi. Ciò deve fare con penosa fatica anche Odessa, che rientrando deve pure occuparsi di marito, tre figli e casa sua. Un giorno che la figlia Selma ha preso un autobus, tre ragazzacci bianchi, fatti poi scendere da un autista che non vuole noie, se la prendono con la ragazza; costei viene salvata dal fratello minore ( che l'ha vista salire sul mezzo) oltre che da un tassista di colore intervenuto contro i mascalzoni. Frattanto la signora Thompson, sulle prime infastidita per i ritardi quotidiani, decide di dare un passaggio sulla sua automobile alla domestica Odessa almeno due volte alla settimana; poi lo fa tutti i giorni estendendo questa possibilità ad altre lavoratrici di colore lungo la strada. Questo suscita commenti nell'ambiente del club delle dame locali, finchè l'iniziativa di Miriam viene disapprovata dal marito, stimolato da Tunker, il fratello razzista, preoccupati ambedue dalla situazione pericolosa che si è determinata con il boicottaggio che si è fatto sempre più serrato. Mentre episodi di intolleranza e violenza si ripetono qua e là, una sera Miriam con la figlia Mary Catherine si trova bloccata nel parcheggio cui fanno capo le automobili private dei "tassisti" volontari. Un gruppo di bianchi inferociti lo assedia: il clima è teso e gli insulti ai negri sono molteplici. Sono presenti anche Norman e suo fratello Tunker: l'automobile di Miriam viene danneggiata e la signora Tompson viene strattonata e si prende un ceffone. In segno di protesta non violenta, le donne di colore intonano un canto: Miriam, ferita dall'atteggiamento razzista del marito, intreccia le proprie mani con quelle delle donne coraggiose e canta con loro. Il 20 dicembre 1956 la popolazione di colore ottiene il diritto di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico come è concesso ai bianchi, premessa di ulteriori futuri accessi per la gente di colore ad impieghi e professioni.

Valutazione Pastorale

vero l'episodio e realistico il film con cui Richard Pearce ha voluto richiamarlo alla memoria. Il problema del razzismo è, ovviamente, l'argomento centrale di questo dignitoso lavoro: la discriminazione razziale unisce due donne, una bianca ed una nera, in un profondo rapporto di reciproco rispetto e di simpatia. Il dubbio e la consapevolezza animano Miriam, la donna bianca, quando è costretta a scontrarsi con il conformismo del marito (preoccupato che il proprio comportamento sia conforme al volere degli altri bianchi) e col dichiarato razzismo del cognato. Odessa, la donna nera, non cerca e non vuole lo scontro con i bianchi: preferisce sopportare la stanchezza che le procurano le ore di cammino e di lavoro e trova, nelle parole ardenti del reverendo nero, la forza per proseguire nella "lotta pacifica" contro i soprusi. Valida l'interpretazione sia di Sissi Spacek, sia, e soprattutto, quella di Whoopi Goldberg.

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