Orig. : Stati Uniti (1998) - Sogg. : Ted Elliot & Terry Rossio, Randal Jahnson - Scenegg. : John Eskov, Ted Elliott & Terry Rossio - Fotogr. (Scope / a colori) : Phil Meheux - Mus. : James Horner - Montagg. : Thom Noble - Dur. : 136' - Produz. : Amblin Entertainment.
Interpreti e ruoli
Antonio Banderas (Alejandro Murrieta / Zorro), Anthony Hopkins (Zorro / Don Diego De La Vega), Catherine Zeta-Jones (Elena), Stuart Wilson (don Rafael Montero), Matt Letscher (capitano Harrison Love), Maury Chaykin (secondino), Tony Amendola (Don Luis), Pedro Armendariz (Don Pedro), L.Q.Jones (Jack), William Marquez (Fray Felipe), Victor Rivers
Soggetto
Siamo nella California della prima metà dell'Ottocento, e sono ormai trascorsi venti anni da quando Diego de la Vega, detto Zorro, combatteva a fianco del popolo contro l'oppressione spagnola. Ora, dopo una lunga prigionia e con la fatica dell'età avanzata, Zorro capisce che é arrivato il momento per scegliere un successore in grado di fermare Rafael Montero, il potente ex governatore spagnolo che tempo prima lo ha imprigionato, gli ha fatto uccidere la moglie Esperanza e ha portato via sua figlia Elena, che ora si crede figlia proprio di Montero. Questi, tornato dalla Spagna, sta mettendo a punto un piano per comprare la California dal presidente del Messico, generale Santa Anna. De la Vega mette gli occhi su Alejandro, ragazzo forte e coraggioso in cerca di vendetta per l'uccisione del fratello. Diego gli insegna a tirare meglio di spada ma soprattutto gli dà lezioni di comportamento. Dopo molta fatica e contrasti tra i due, il nuovo Zorro é finalmente pronto per affrontare il nemico. Diego ottiene soddisfazione per i torti subiti in passato e riesce a farsi riconoscere dalla figlia Elena, che poi sposa Alejandro/Zorro, col quale era nata una imprevista e contrastata storia d'amore.
Valutazione Pastorale
Zorro (in spagnolo significa 'volpe'), apparve per la prima volta nel 1919 nel romanzo a puntate del giornalista Johnston McCulley "The curse of the Capistrano". L'anno dopo, nel 1920,il cinema se ne impadronì subito e Douglas Fairbanks interpretò "Il segno di Zorro". Da allora tanti film, serie televisive, attori e registi più o meno famosi hanno accompagnato il personaggio fino ad oggi. E questo nuovo appuntamento non tradisce le attese, anzi ne rinnova il fascino, raddoppiando il protagonista. Il vecchio Zorro passa il testimone al giovane: gli insegna ad accorrere là dove il potere schiaccia i deboli, ad imporre la giustizia, a far trionfare la verità. Gli trasmette carattere, coraggio, saggezza. Così la cornice storica, perfetta nel suo dinamismo, diventa metastorica: c'é sempre bisogno di uno Zorro, in qualunque epoca, o almeno c'é bisogno di crederci e di lasciarsi trasportare. Duelli serrati, scontri, inseguimenti, amori contrastati, un ritmo coinvolgente nella musica, nei suoni, nei colori: grande film d'avventura con un pizzico di ironia, che non guasta, e un tocco di malizioso femminismo nello scontro all'arma bianca tra Zorro e Elena. Dal punto di vista pastorale, il film va visto come spettacolo d'evasione semplice e misurato, quindi da valutare positivamente.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, come convincente spettacolo festivo. E' da proporre anche in occasione di proiezioni per ragazzi e, naturalmente, in rassegna da parte di chi voglia mettere a confronto i vari 'Zorro' della storia del cinema.