Sogg.: tratto dal lavoro teatrale di Ariel Dorfman - Scenegg.: Rafael Yglesias, Ariel Dorfman - Fotogr.: (panoramica/a colori) Tonino Delli Colli - Mus.: Wojciech Kilar - Montagg.: Herve De Luze - Dur.: 107' - Produz.: Thom Mount, Josh Kramer
Interpreti e ruoli
Sigourney Weaver (Paulina Escobar), Ben Kingsley (Roberto Miranda), Stuart Wilson (Gerardo Escobar)
Soggetto
Paulina Escobar abita col marito avvocato Gerardo in una casa sul mare, isolata, a picco su una scogliera, in prossimità di un faro, in un paese dell'America Latina. Gerardo è stato convocato nella capitale per un incarico di estrema fiducia: dirigere una commissione che dovrà indagare sulla violazione dei diritti umani, più volte verificatasi negli anni della recente dittatura, durante i quali Paulina ha subìto tremende torture. La donna ha ascoltato alla radio la notizia di quell'incarico, (di cui il marito non le aveva fatto parola), poco prima che un violento temporale facesse saltare la corrente all'imbrunire, mentre era in attesa del suo ritorno. E' quindi sorpresa ed atterrita quando ode avvicinarsi un'automobile che dal rumore avverte non esser quella del marito: è uno sconosciuto che ha dato un passaggio a Gerardo, rimasto in "panne". Paulina è contrariata per quell'incarico ma dopo un acceso diverbio con il marito, sembra rasserenarsi. Si preparano ad andare a dormire, quando di nuovo si ode il rumore di un'automobile: è di nuovo lo sconosciuto di prima, di ritorno perchè ha dimenticato di consegnare la ruota di scorta rimasta sulla strada. Questa volta Gerardo fa entrare il cortese ospite: è il dottor Roberto Miranda, lo fa accomodare e gli offre da bere. Pauline rimane in camera sconvolta. Ha riconosciuto la voce dell'ospite e non ha dubbi: è uno dei suoi torturatori di quindici anni prima. Mentre i due chiacchierano e bevono (abbondantemente) Pauline va macchinando un processo-vendetta ai danni del suo presunto torturatore. Mentre ambedue dormono pesantemente, la donna lega ed imbavaglia l'ospite sospetto dopo averlo stordito con un forte colpo sul capo, e dopo aver inserito nel registratore il nastro de "La morte e la Fanciulla" di Schubert, che ricordava accompagnare atrocemente gli indimenticabili momenti delle torture subite. Da quel momento la notte è d'incubo: Paulina istericamente convinta di essere davanti al più cinico dei suoi torturatori d'un tempo; Roberto Miranda che pur terrorizzato continua a negare d'averla mai conosciuta; Gerardo che pur sconvolto sotto la minaccia della pistola di lei, trova quel procedere assurdo e segno di follia, e cerca di farla ragionare.
Valutazione Pastorale
tratto da un lavoro teatrale di Ariel Dorfman, che si ispira ai fatti della dittatura cilena di Pinochet, il film conserva dall'inizio alla fine la forte tensione drammatica del testo originale, come pure il sottile dubbio pirandelliano che lo pervade: basta un timbro di voce, la memoria di un odore particolare del fisico di un uomo, certe coincidenze inesplicabili, un passaggio della stessa "confessione" dell'imputato per avere la certezza che sia colpevole? Gerardo continua ad obiettarlo ed a tentare di frenare la furia vendicativa di Paulina, fin sull'orlo della scogliera da cui sta per precipitarlo. L'incubo di quella notte d'apocalisse, i particolari orripilanti di quelle torture, rivelati gelidamente ed implacabilmente da chi le ha subite, l'intrecciarsi drammatico dei sentimenti e delle reazioni hanno scavato nelle coscienze e portato in luce crudeltà e perversioni esecrabili d'ogni latitudine e d'ogni tempo.