Sogg.: liberamente tratto dal romanzo "La petite apocalypse" di Tadeusz Konwicki - Scenegg.: Jean-Claude Grumberg, Costa-Gavras - Fotogr.: (scope/a colori) Patrick Blossier - Mus.: Philippe Sarde - Montagg.: Joele Van Effenterre - Dur.: 110' - Co-Produz.: KG Productions, France; Nickelodeon, Italia; Heritage Films, Polonia
Interpreti e ruoli
Jiry Menzel (Stan), Pierre Arditi (Henri), André Dussollier (Jacques), Anna Romantowska (Barbara), Maurice Benichou (Arnold), Chiara Caselli, Carlo Brandt, Jan Tadeusz Stanislawski, Jacques Denis, Andreas Voutsinas, Henryk Bista, Kazimierz Kaczor, Enzo Scotto Lavina
Soggetto
Stan, uno misconosciuto scrittore polacco quarantenne, ha lasciato la Polonia, rifugiandosi provvisoriamente a Parigi, nella soffitta della bella casa di Barbara, l'ex moglie, pure polacca, ora sposata con Henri, un borghese, ex "gauchista", deluso e demotivato. Durante un ricevimento offerto da Barbara ed Henri agli amici, Stan sale in soffitta per sfuggire alle fatue conversazioni politiche degli ospiti, e, nel tentativo di sostituire l'unica lampada elettrica del suo precario alloggio, precipita dall'improvvisata impalcatura, provocando un corto circuito ed un incendio. Viene trovato dagli ospiti accorsi rannicchiato sul pavimento, col filo della luce attorcigliato al collo. Subito si pensa a un tentato suicidio: Barbara è presa dalla commozione per l'ex marito, e tutti sono allarmati per quel gesto disperato, e prodighi di attenzione per l'ignaro Stan. A Jacques, il migliore amico di Henri, viene un'idea: poiché Stan vuole suicidarsi perché non farne un martire del sistema?; perché non sfruttarne il suicidio per un lancio clamoroso di un'edizione dei suoi scritti, destinata a trasformarsi in un baleno in un best-seller internazionale? Stan non coglie a tutta prima gli intrighi interessati dei due, che lo circuiscono con premure di dubbia natura; in seguito cerca di far rimbalzare le loro ciniche proposte su altri infelici. Stan dovrebbe darsi fuoco a Roma, in piazza S. Pietro, durante la celebrazione della giornata ecumenica mondiale, sotto gli occhi del Papa polacco e di milioni di telespettatori. Ma Stan fugge in extremis al disegno criminoso dei due "gauchistes" e dello spregiudicato editore che si presta al loro gioco preparato accuratamente nei minimi dettagli e tutto finisce nel ridicolo. Mentre dalla stamperia del compiacente editore senza scrupoli escono a fiumi le ormai inutili centomila copie convenute degli scritti di Stan, il polacco, imperturbabile, si è accodato ai conterranei intenti al lavaggio dei parabrezza delle macchine ai semafori di Roma.
Valutazione Pastorale
film insolito per il greco Costa-Gavras, non incline a questo genere, e tuttavia graffiante nella prima parte, che mette a nudo il vuoto di una generazione distorta dal fanatismo di ideologie aberranti, che oggi non sa più in che cosa credere e per quali princìpi battersi, avendo smarrito ogni valore. Gente che vive alla giornata e senza perché, alternando le proprie delusioni politiche con la ricerca di introvabili rimedi alle proprie delusioni, e passando da un matrimonio a un divorzio e da un'esperienza all'altra con annoiata disinvoltura. In mezzo a questa fauna elegante e fatua, Stan si aggira con l'aria smarrita e disarmata di un extra terrestre, incapace di rendersi conto della vera natura delle attenzioni di cui si trova senza volerlo al centro di qui pro quo fra grotteschi e satirici. A volte il film perde ritmo e vigore, indugiando su particolari di dubbio gusto e coinvolgendo nella beffa ai parigini profittatori realtà di segno completamente diverso che ne diluiscono e sminuiscono l'originalità