Orig.: Italia (2015) - Sogg.: Vincenzo Marra - Scenegg.: Angelo Carbone e Vincenzo Marra Fotogr.(Scope/a colori): Maura Morales Bergmann - Mus.: Camila Moreno - Montagg.: Vincenzo Marra, Sara Petracca - Dur.: 108' - Produz.: Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica in collaboraione con RAI Cinema - 72^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2015, GIORNATE DEGLI AUTORI VENICE DAYS.
Interpreti e ruoli
Riccardo Scamarcio (Marco), Daniela Ramirez (Martina), Gianni Pezzolla (Mateo), Luis Gnecco (avvocato Ramos), Alejandro Goic (detective Carlos), Paulina Urrutia (giudice), Maria Eugenia Barrenechea . (zia di Martina)
Soggetto
Marco, avvocato, vive a Bari con la compagna Martina e il loro piccolo Mateo, 7 anni. Martina è cilena, e la storia li coglie quando il loro rapporto appare ormai logorato. Martina vuole tornare a vivere nel proprio paese, con l'intenzione di portar con sé anche Mateo. Su questo punto però il contrasto tra i genitori si acuisce, fino a quando Martina decide di scappare senza preavviso col figlioletto. Superata una fase di sbandamento, Marco parte per il Cile. Nella capitale, dopo lunghe ricerche, ritrova Martina e Mateo. E comincia a fare i conti con leggi e burocrazia...
Valutazione Pastorale
Marra è stato alla Mostra di Venezia nel 2004 ("Vento di terra", sezione Orizzonti) e nel 2007 ("L'ora di punta", In concorso). Oggi torna con una storia di forte attualità, dai rivolti tanto realistici quanto affettivi e interiori. La situazione che occupa interamente lo script è osservata con acutezza e profondità con toni sempre più approfonditi e dettagliati. Dentro il disagio delle liti di coppia e della durezza nel rinfacciarsi colpe e squilibri, varie altre tematiche si affacciano, tutte in modo giusto e pertinente: la rabbia non sopita del padre, il suo imbarazzo nel dimostrare l'affetto per il figlio, lo spaesamento nel trasferirsi un una terra straniera. E, più significativo, la decisione conclusiva che riguarda un precisa scelta affettiva di vita. La parte finale, nel tribunale di Santiago, offre spunti per un confronto sui sistemi legislativi di adozione e di gestione dei ruoli dei minori. E' un comparto delicato, dentro il quale non è facile districarsi, e che dimostra la difficoltà di applicare meri schemi tecnici a situazioni che riguardano sentimenti, sfumature del cuore e dell'anima. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni, come possibilità di avviare una riflessione su circostanze analoghe suscitate dalla cronaca e dalla realtà.