Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: tratto dal libro omonimo di Friedrich Durrenmatt - Scenegg.: Jerzy Kromolwski, Mary Olson-Kromolwski - Fotogr.(Scope/a colori): Chris Menges - Mus.: Klaus Badelt - Montagg.: Jay Cassidy - Dur.: 123' - Produz.: Michael Fitzgerald, Elie Samaha, Sean Penn.
Interpreti e ruoli
Jack Nicholson (Jerry Black), Robin Wright (Lory), Vanessa Redgrave (Annalisa), Benicio Del Toro (Toni), Sam Shepard (Eric), Mickey Rourke (James), Helen Mirren (la psicologa), Harry Dean Stanton (Floyd), Michael O'Keefe, Tom Noonan
Soggetto
In una piccola cittadina del Nevada é l'ultimo giorno di lavoro per il detective Jerry Black. Proprio durante la festa del suo congedo, arriva una chiamata e Jerry decide di recarsi personalmente sul luogo in cui é stato ritrovato il cadavere della piccola Ginny Larsen, barbaramente violentata. La madre gli fa promettere, su un crocifisso costruito dalla bambina, che troverà l'assassino. Lo zelante detective Krolak arresta un indiano ritardato avvistato sul luogo del delitto. Questi, dopo aver confessato sotto costrizione di aver ucciso la bambina, sottrae la pistola a un agente e si spara un colpo in bocca sotto gli occhi di tutti. Il caso viene archiviato, ma Jerry non é soddisfatto e continua l'indagine per conto suo. Analizzando un disegno di Ginny mostratogli dalle sue compagne di scuola, comincia a sospettare l'esistenza di un serial killer di bambine, che avrebbe ucciso altre due volte. Dal momento che questi potrebbe tornare a colpire e che la polizia rifiuta di riaprire il caso, il pensionato acquista una stazione di servizio nella zona dei delitti e la gestisce con l'aiuto di Lori, cameriera conosciuta in un bar. Dopo l'ennesimo pestaggio da parte del marito, Jerry la convince a trasferirsi da lui con la figlia Chrissy, che inizia a usare come esca per catturare l'assassino, montandole un'altalena proprio sul ciglio della strada. Arriva il giorno in cui la bambina viene abbordata da uno sconosciuto che le dà un appuntamento nel bosco. Jerry riesce a convincere i suoi ex colleghi a organizzare un'imboscata, ma l'assassino tarda e Lori scopre il piano di Jerry, piomba nel bosco e si porta via la piccola. Abbandonato dalla donna, Jerry impazzisce e non saprà mai dell'incidente mortale occorso all'omicida mentre stava per recarsi all'incontro con Chrissy.
Valutazione Pastorale
Per il suo terzo film da regista (il secondo con l'eccellente Jack Nicholson protagonista), Sean Penn si ispira a uno di quei romanzi che rappresentano un punto di non ritorno per la letteratura gialla, "La promessa", che Friedrich Durrenmatt scrisse a partire dalla sua stessa sceneggiatura di "Accadde in pieno giorno", diretto da Ladislao Vajda nel 1958. Siamo abituati a pensare al detective come a un personaggio logico e irreprensibile, ma questa é la storia non esemplare di un uomo che sceglie di mettere a repentaglio la vita di una bambina per salvarne molte altre, per poter mantenere una promessa e per sentirsi ancora vivo e utile dopo il pensionamento. Come ha dichiarato Penn: "Non é un film su un omicidio, ma su un detective", il quale vede bistrattati i valori su cui ha impostato il suo lavoro, che in definitiva è stato tutta la sua vita. Dopo aver passato il testimone a un giovane arrogante che causa la morte di un innocente, Jerry decide di scoprire la verità: dice di appartenere a una generazione per cui la parola data significa qualcosa. E' inquietante l'intreccio di egoismo, efficienza professionale e desiderio di giustizia che porta Jerry a sacrificare se stesso, trasformando il resto dei propri giorni in un piano destinato ad occupargli ogni minuto, nella speranza che il serial killer abbocchi. Per questo decide di usare la bambina come esca. Il male alla fine viene punito: da una parte il serial killer muore in un incidente stradale proprio mentre si reca sul luogo dell'imboscata; dall'altra Jerry impazzisce e sconta in questo modo il male che ha compiuto per fare del bene. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e problematico per come si interroga sulla possibilità dell'uomo di giudicare e condannare (l'innocente spinto al suicidio). Il finale, per cui la giustizia rimane sconosciuta agli uomini, é intelligentemente non consolatorio e apre la possibilità a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, tenendo conto del suo ritmo contemplativo che potrebbe spiazzare quelli che si aspettano un giallo 'classico' o un 'action-thriller'. Per questo é da recuperare in altre occasioni come avvio di riflessione sui temi sopra citati.