Leone d'oro alla 78a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2021)
Interpreti e ruoli
Anamaria Vartolomei (Anne), Kacey Mottet Klein . (Jean), Luàna Bajrami (Hélène), Anna Mouglalis (Claire), Sandrine Bonnaire (Gabrielle), Fabrizio Rongione (dott. Ravinsky), Louise Orry-Diquero (Brigitte), Louise Chevillotte (Olivia), Pio Marmaï (prof. Bornec), Leonor Oberson (Rivière)
Soggetto
Francia 1963, Anne è una brillante studentessa prossima agli esami di maturità, desiderosa di poter frequentare l’università. Facendo una visita medica, scopre di essere incinta. Sconvolta dalla notizia, prende in considerazione l’interruzione di gravidanza…
Valutazione Pastorale
Al suo secondo film la regista parigina Audrey Diwan, classe 1980, si confronta attraverso il romanzo di Annie Ernaux con il tema dell’interruzione di gravidanza per una giovane donna nella Francia di inizio anni ’60. La storia: provincia francese 1963, Anne (Annamaria Vartolomei) è una brillante studentessa prossima agli esami finali nelle scuole superiori, che si prepara all’accesso all’università. Facendo una visita medica scopre di essere incinta. Sconvolta dalla notizia e sentendo svanire davanti a sé i suoi progetti di studio-lavoro, comincia a pensare a come interrompere la gravidanza. La giovane tenta di parlarne prima con due medici, poi con delle amiche dello studentato così come con il coetaneo con cui ha avuto la relazione, ma nessuno vuole ascoltarla perché la pratica è illegale. Isolata, disperata, Anne si affida a una donna che le assicura di poter “risolvere” il problema…
Al di là del romanzo della Ernaux, il film “La scelta di Anne. L'Événement” mette a tema la riflessione sulla società francese degli anni ’60, la condizione della donna di provincia che si vede senza grandi prospettive future al di là del matrimonio. Anne, con un talento fuori dal comune nella classe, è chiamata a pagare il peso di scelte avventate: la relazione occasionale con un coetaneo. Incinta, si trova senza alcun supporto, accompagnamento oppure orientamento; è incapace di parlare con i genitori, gente semplice che ha fatto sacrifici per mantenerla agli studi, e trova un muro di gomma in ambito scolastico o medico.
La regista Diwan, nello strutturare il suo film “La scelta di Anne. L'Événement”, a ben vedere sembra rifarsi al modello narrativo adottato già da Cristian Mungiu con “4 mesi, 3 settimane, 2 giorni” (2007): un racconto duro, serrato, distaccato su due giovani donne in un contesto politico-sociale senza futuro, che si spingono a rinnegare la vita. La Diwan mostra il tormento quotidiano di Anne, che sembra non trovare altre soluzioni alla sua condizione, incamminandosi così in un binario narrativo che sembra avvicinarsi al film a tesi. Seppure lo sguardo della regista sia controllato e accorto come quello di Mungiu, non tutto però si può condividere a livello visivo, dove si affastellano immagini nette e di drammatico realismo.
Al pari del film di Mungiu, la Diwan con "La scelta di Anne. L'Événement" non assume una posizione politica sull’aborto, costruendo dunque un racconto che non si schiera né pro né contro; viene messa in scena la vertigine della disperazione in cui piomba una giovane senza sostegni dal mondo familiare o sociale. Un dramma sofferto e di disperante solitudine, un racconto diaristico di una scelta che non può essere approvata e condivisa – il tema è e resta insidioso e inevitabilmente divisivo –, ma che il film ci spinge a leggere nella più ampia cornice della Storia con i suoi sottostesti. Dal punto di vista pastorale “La scelta di Anne. L’Événement” è senza dubbio complesso, problematico e per dibattiti. Adatto a un pubblico adulto per i temi e le immagini in campo.
Utilizzazione
Film adatto per approfondimenti e dibattiti. La visione è indicata per un pubblico adulto capace di gestire i temi e le immagini in campo.