La stanza degli omicidi

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Arte, Denaro, Droga, Morte, Violenza
Genere
Commedia, Thriller
Regia
Nicol Paone
Durata
98'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Usa
Titolo Originale
The Kill Room
Distribuzione
Universal Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Jonathan Jacobson
Fotografia
Bartosz Nalazek
Musiche
Jason Soudah, Jessica Rose Weiss
Montaggio
Gillian L. Hutshing
Produzione
Uma Thurman, Bill Kenwright, Nicol Paone, Yale Productions, Idiot Savant Pictures

Interpreti e ruoli

Uma Thurman (Patrice), Samuel L.Jackson (Gordon), Joe Manganiello (Reggie), Debi Mazar (Kimono), Maya Hawke (Grace), Larry Pine (Dr. Galvinson)

Soggetto

Patrice è una marcente d’arte in crisi: vende poco, la galleria è a rischio chiusura e per di più ha un grosso debito con il suo fornitore abituale di droga. Presa dal panico la donna gli offre un’opera d’arte al posto dei soldi dovuti. Il dipinto finisce tra le mani del capo dello spacciatore, Gordon, che si convince che la galleria di Patrice possa essere un valido modo per riciclare denaro sporco. Dopo qualche esitazione la donna accetta e punta a trovare un “artista” che produca velocemente un grande numero di opere d’arte. Gordon ordina a Reggie, il sicario che lavora per lui, di dipingere. Tra un omicidio e l’altro l’uomo “compone” quadri che suscitano, inspiegabilmente, un ampio interesse tra i collezionisti. La situazione sfugge ben presto a ogni controllo…

Valutazione Pastorale

“La stanza degli omicidi” è diretto e coprodotto dalla regista americana Nicol Paone, alla sua seconda prova dietro la macchina da presa dopo “Invito a cena con disastro” (2020). La storia. Patrice (Uma Thurman) è una marcente d’arte in crisi: vende poco, la galleria è a rischio chiusura e per di più ha un grosso debito con il suo fornitore abituale di droga. Presa dal panico gli offre un’opera d’arte al posto dei soldi dovuti. Il dipinto finisce tra le mani del capo dello spacciatore, Gordon (Samuel L. Jackson), che si convince che la galleria di Patrice possa essere un valido modo per riciclare denaro sporco. Dopo qualche esitazione la donna accetta e punta a trovare un “artista” che produca velocemente un grande numero di opere d’arte. Gordon ordina a Reggie (Joe Manganiello) il sicario che lavora per lui di dipingere. Tra un omicidio e l’altro Reggie “compone” quadri utilizzando i “materiali” che si trova per le mani. Inspiegabilmente ha un enorme successo tra i collezionisti. La situazione sfugge ben presto a ogni controllo… “La stanza degli omicidi” è una commedia nera, un gangster movie e una parodia: un fritto misto, insomma, non proprio digeribilissimo. Un esplicito riferimento all’universo narrativo di Quentin Tarantino, se non altro perché fa riunire, a quasi trent’anni dall’uscita di “Pulp Fiction”, Samuel L. Jackson e Uma Thurman (qui anche coproduttrice). E forse è quanto di più autenticamente “tarantiniano” nel film. La sceneggiatura ha anche degli spunti interessanti, ma nulla di adeguatamente approfondito e concluso. C’è un’abbozzata e un po’ superficiale presa in giro dell’arte contemporanea, che riesce a spacciare a collezionisti creduloni, e ignoranti, improbabili creazioni artistiche, ma nel complesso la sensazione è quella di un’occasione sprecata con attori di quel calibro abbondonati a sé stessi. Il personaggio di Gordon, ad esempio, con la sua vistosa barba finta e i riferimenti alla lingua yiddish sembra una parodia di Woody Allen che fa una parodia di sé stesso. Peccato poi che la storia del killer sia liquidata con poche batture e il finale quasi tirato via. Senza dimenticare l’indugiare eccessivo sulle sequenze degli omicidi, che si mangiano buona parte del film. Tra gli interpreti anche Larry Pine, Debi Mazar e Maya Hawke, figlia della Thurman e dell’attore Ethan Hawke. “La stanza degli omicidi” è complesso, problematico.

Utilizzazione

Per i temi in campo il film è da riservare a un pubblico adulto.

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