Orig.: Stati Uniti/Gran Bretagna (2016) - Sogg.: basato sul libro "Denial: Holocaust History on Trial" - Scenegg.: David Hare - Fotogr.: (Scope/a colori): Haris Zambarloukos - Mus.: Howard Shore - Montagg.: Justine Wright - Dur.: 100' - Produz.: Gary Foster, Russ Krasnoff per Krasoff/Foster Entertainment con Shoebox Films - FESTA DEL CINEMA DI ROMA XI^ EDIZIONE 2016 SELEZIONE UFFICIALE.
Interpreti e ruoli
Rachel Weisz (Deborah Lipstadt), Tom Wilkinson (Richard Rampton), Timothy Spall (David Irving), Andrew Scott (Anthony Julius), Jack Lowden (James Libson), Caren Pistorius (Laura Tyler), Alex Jennings (Sir Charles Gray), Harriet Walter (Vera Reich)
Soggetto
Dopo la pubblicazione in Gran Bretagna del proprio libro "Denying the Holocaust: The Crowing Assault on Truth and Memory", la professoressa americana Deborah Lipstadt viene a sapere che David Irving, prolifico autore di testi sulla Seconda guerra mondiale, l'ha citata in giudizio per diffamazione. E, secondo la legge inglese, tocca a lei dimostrare la propria innocenza...
Valutazione Pastorale
Alla base c'è il libro omonimo scritto proprio da Deborah Lipstadt. E tutto lo svolgimento è modellato sulla falsariga della causa intentata da David Irving il 5 settembre 1996. Il processo ebbe inizio l'11 gennaio 2000 e il verdetto arrivò l'11 aprile dello stesso anno. Parlando in modo fedele di avvenimenti già conosciuti, l'interesse è tutto spostato su ciò che è accaduto nel corso delle varie udienze. E, ancora di più, sui movimenti e sulle azioni intraprese da difesa e accusa per restare all'interno dei rispettivi recinti di manovra. La meraviglia che prende Deborah quando scopre aspetti imprevisti del modo di muoversi dentro la giurisprudenza britannica apre un terreno ampio di discussione fatto di sfumature e di 'distinguo', un contenzioso spinoso, fatto di sottili interpretazioni. Questa battaglia che si combatte sul filo del cavillo diventa occasione preziosa di riflessione su come due grandi democrazie interpretano i ruoli a confronto all'interno di un tribunale , garantendo i diritti di tutti. In questa nitida battaglia di legalità e di giustizia, la regia si muove con estrema pulizia e grande personalità. Un periodare bello e incalzante punteggia le fasi dello scontro, col supporto di tre attori che si sfidano in una gara di bravura e di chiarezza espositiva. Dialoghi e ambienti identificano uno stile di piena eleganza, come un valore aggiunto sui contrasti che alimentano contrasti e differenze. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive situazioni come occasione di riflessione su una tematica sempre attuale e densa di suggestioni.