Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg.: Michele Sordillo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Saverio Guarna - Mus.: Ludovico Einaudi - Montagg.: Massimo Fiocchi - Dur.: 84' - Produz.: Michele Sordillo per Arcadia s.a.s.
Interpreti e ruoli
Renato Carpentieri (avv.Andreoli), Giusi Cataldo (Valeria), Maria Consagra (Anna), Renato De Carmine (Giovanni), Massimo De Francovich (Vittorio), Iaia Forte (Carmen), Luisa Pasello (Irene), Corso Salani (Aldo), Jerzy Stuhr (prof. Bauer), Carlina Torta . (preside)
Soggetto
Professore universitario di filosofia teoretica, Riccardo Bauer é sposato con Carmen, ha un figlio di otto anni con un problema di crescita, e frequenta una casa di appuntamenti, dove un giorno scopre che la ragazza con cui è appena stato frequenta il suo corso all'università. Valeria conduce in tv il talk show "La vita altrui". Suo padre Giovanni, avvocato, é coinvolto in un caso di corruzione avvenuto anni prima. Valeria teme di essere a sua volta chiamata in causa, e che il programma possa risentirne. Anna e Vittorio stanno pensando di andare a vivere insieme. Anna é magistrato dei minori; Vittorio è psicanalista e ha in cura Irene, ossessionata dall'idea di uccidere il marito. Il programma di Valeria riesce a fare un po' di chiarezza sulla scomparsa di una bambina, Jessica, che si presenta in diretta e scagiona l'indiziato. Giovanni ha per avvocato difensore Andreoli, marito della paziente in cura da Vittorio, che gli consiglia di patteggiare per evitare il carcere. Ricevuta una foto anonima che lo ritrae davanti alla casa d'appuntamenti, Bauer si rivolge anche lui ad Andreoli. Irene si avvelena nella vasca da bagno. Il marito chiama i soccorsi solo la mattina dopo, e quindi chiede a Vittorio di testimoniare a suo favore in tribunale. Nella nuova puntata del programma, Valeria ha come ospiti suo padre, Bauer e un gruppo moralizzatore che vuole colpire i clienti delle prostitute. Nella casa ancora vuota, Vittorio con il televisore sintonizzato sulla trasmissione, riceve in visita la figlia Caterina, che è l'allieva che era stato con Bauer all'inizio nella casa di appuntamenti.
Valutazione Pastorale
Optando per una struttura narrativa ad incastro, come in un gioco di specchi frantumati, il regista compone un ritratto dell'Italia contemporanea attraverso alcune situazioni assunte come modello o paradigma. La nota dominante, e comune, é quella del disagio, della mancanza di qualcosa, della difficoltà di raggiungere un equilibrio. Supportato da una gruppo di attori di forte sensibilità espressiva e di acuta capacità dialettica, Sordillo è bravo a dare al racconto le note di un tam tam dolente e raccolto, dove il dolore non é mai gridato, e le ferite esistenziali sono vissute sotto tono, quasi a non voler disturbare gli altri. Ci sono quindi partecipazione, affetto, attenzione da parte dell'autore per questi 'infelici', che pure non perdono la loro voglia di cercare qualche ancora di salvezza. Risalta quindi il giusto punto che la regia tocca tra contesti autentici (di cronaca, di politica, di costume) e sforzo per far lievitare le difficoltà oltre il momento contingente. Ne esce quindi un film a metà tra cronaca e riflessione che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come positivo, accettabile, e da definire nella dimensione più immediata realistico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come ritratto inedito, vivo e toccante di una certa Italia di fine Millennio.