Orig.: Italia (2002) - Sogg.: Stefano Incerti - Scenegg.: Stefano Incerti, Eugenio Melloni - Fotogr.(Scope/a colori): Pasquale Mari - Mus.: Paolo Buonvino - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 118' - Produz.: Vittorio Cecchi Gori per Fin.Ma.Vi.
Interpreti e ruoli
Stefania Rocca (Giorgia), Daniele Liotti (Max), Valeria Bruni Tedeschi (Paola), Claudio Santamaria (Marco), Tony Musante (Carl), Alessandro Haber (Beppe), Maddalena Maggi (moglie di Marco), Stefania Sandrelli, Lorenza Indovina, Primo Reggiani
Soggetto
Alcune storie procedono parallele. VENERDI' -Quando si allontana da casa per esibirsi con un gruppo in modesti locali nella provincia, il musicista Beppe deve chiamare con frequenza il figlio, disturbato e depresso. Max, dentista, e la moglie Giorgia fanno l'amore con grande trasporto. Il primo figlio si fa attendere. Carl, professore americano in Italia, sa di essere gravemente malato. Per curarsi dovrebbe sottoporsi a esami genetici finora mai sperimentati. Il giovane Marco riceve la notizia del proprio licenziamento. Pieno di rabbia, torna a casa e invita la moglie e la figlioletta a partire per un viaggio. Rientrati dopo una cena con amici, Paola e il marito, coppia altoborghese, scoprono che i figli lasciati con la baby sitter sono scomparsi. SABATO - Al supermercato Carl incontra una signora di età matura. I due cominciano a parlare e poi trascorrono insieme il resto della giornata. Entrato in chiesa per osservare un giovane pianista intento alle prove di un concerto, Beppe chiude inavvertitamente il cellulare. Dopo alcune ore di ansia, i figli di Paola tornano a casa, sono tranquilli e sereni. Cercato inutilmente un albergo per fermarsi, Mario e la famiglia si adattano a dormire in macchina. Uscito dalla chiesa, Beppe chiama il figlio, che però non risponde. Carl invita la signora a restare da lui per la notte. Giorgia apprende dalle ultime analisi di essere finalmente incinta. Felicissima, vuole dirlo al marito, che é andato per il fine settimane sulle vicine colline con altri simpatizzanti di sport estremi. DOMENICA - Arrivata la mattina, Carl invita la signora ad alzarsi e la congeda bruscamente. Dopo aver guidato tutta la notte, Giorgia arriva a destinazione, dove il marito e gli altri 'giocano' alla guerra. Il gruppo dei nemici lo sbeffeggia, e allora Max spara l'unico colpo vero nella pistola. Giorgia, colpita, stramazza al suolo. Frmo sull'autostrada, Mario é tentato da qualche gesto inconsulto, ma arriva la moglie e ridargli fiducia e a ricordargli che lui non é solo. Dopo la paura provata per la scomparsa dei figli, Paola e il marito sono portati a ripensare le cose importanti del loro matrimonio. Tornato di corsa a casa, Beppe vede il figlio addormentato per terra. Sta bene, e subito lo invita ad uscire. Passeranno la giornata insieme.
Valutazione Pastorale
Si potrebbe prendere in prestito il sostantivo entrato in uso con Antonioni e dire che Stefano Incerti propone un aggiornamento al Duemila della "incomunicabilità" anni Sessanta. Il copione mette fianco a fianco tante storie di disagio collocandole in contesti diversi e sopratutto, dando loro motivazioni differenti. La malattia, l'affievolirsi del rapporto matrimoniale, la perdita del lavoro, le ambizioni artistiche perdute, il ricordo di una figlia scomparsa, una vita e una famiglia spezzate in seguito all'uso disinvolto delle armi. C'è dolore, tanto dolore in queste piccole storie senza un prima e senza un dopo, c'é la sensazione di un vuoto che non si sa come colmare se non con il recupero di valori forti, dell'amore sincero e altruista, del guardarsi dentro, del rispettarsi. Il regista disegna con immagini di scavato raggelamento interiore il ritratto di una società contemporanea smarrita e indifesa, aggredita quasi dalla solitudine e tuttavia ancora pronta a trovare qualche appiglio di reazione: in un pianoforte, in uno sguardo imporvviso, in un crocefisso, visto di sfuggita, nella poesia. Muovendosi tra pessimismo, fatalismo, voglia di cambiamento, il film ha un taglio narrativo coinvolgente ma resta discontinuo nei suoi propositi. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, problematico e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e più opportunamente recuperato in occasioni mirate come esempio di cinema italiano che affronta tematiche serie e importanti.