LA VOCE DEL SILENZIO *

Valutazione
Accettabile, Problematico
Tematica
Bambini, Disabilità
Genere
Drammatico
Regia
Michael Lessac
Durata
118'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
HOUSE OF CARDS
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Michael Lessac Michael Lessac, Robert Jay Litz
Musiche
James Horner
Montaggio
Walter Murch

Sogg.: Michael Lessac, Robert Jay Litz - Scenegg.: Michael Lessac - Fotogr.: (normale/a colori) Victor Hammer - Mus.: James Horner - Montagg.: Walter Murch - Dur.: 118' - Produz.: Dale Pollock, Lianne Halfon, Wolfgang Glattes

Interpreti e ruoli

Kathleen Turner (Ruth Matthews), Tommy Lee Jones (Jacob Beerlander), Park Overall (Lillian), Asha Menina (Sally Matthews), Shiloh Strong (Michael Matthews), Michael Horse (Stoker), Esther Rollf (Adelle), Anne Pitoniak, Jacqueline Cassel, Joa Quin Martinez

Soggetto

la piccola Sally Matthews di appena cinque anni rimasta psicologicamente scossa in maniera traumatica dalla morte del padre, precipitato da un'impalcatura mentre con la moglie attendeva al restauro di antiche rovine Maya soffre di una grave forma di autismo. Non parla, non comunica, non risponde e rimane a tratti assorta in una specie di sonnambulismo pericoloso, che la porta ad arrampicarsi sugli alberi e a camminare sui tetti e lungo le grondaie in terrificanti prove di equilibrio, che mettono in allarme i familiari e i vicini. Tuttavia la madre, Ruth, è estremamente riluttante a riconoscere le anomalie della bimba e ad affidarla alle cure di uno psichiatra. Ma quando a scuola Sally, salita su un albero durante una ricreazione, causa involontariamente una ferita a un coetaneo che cerca di seguirla, il preside convoca Jacob T. Beerlander, uno specialista di psichiatria infantile, per risolvere il mutismo di Sally e delle sue rischiose anomalie. La madre è infuriata per quell'intrusione di estranei nella vita della bambina, che lei continua a ritenere "normale" e solo bisognosa di quella più assidua presenza e attenzione che la sua professione di restauratrice non le consente. A tutta prima ostacola quindi i tentativi d'intervento del dottor Beerlander, ritenendo che possa giovare più a Sally la presenza di un anziano Maya, che l'aveva in custodia durante i lavori di restauro da lei eseguiti in Messico insieme al marito, e al quale la bimba si era affezionata, presa dalle leggende piene di saggezza e di poesia che il vecchio le raccontava e dall'affettuosa condiscendenza con cui rispondeva alle sue continue domande di bambina curiosa e intelligente. Andato a vuoto l'intervento dell'indigeno Maya, Ruth si adatta a far curare Sally dal dottor Beerlander, pur impegnandosi ostinatamente a cercare in altra direzione le cause del trauma di Sally e gli interventi più adatti per farglielo superare. Sorpresa la bimba assorta nella costruzione –con carte da giocodi un'incredibile struttura a spirale in prodigioso equilibrio, Ruth fotografa da varie angolazioni quella singolare realizzazione di Sally, che, crollata a un impercettibile cambiamento d'aria, si rivelerà in seguito emblematica: nella predilezione per le altezze rischiose e nell'ideazione di vertiginose strutture per andare sempre più in alto, Sally insegue inconsciamente il sogno di raggiungere il padre nel mondo fantastico nel quale le poetiche leggende dell'anziano Maya gliel'hanno fatto immaginare. Analizzate con pertinacia al computer le foto di quella fantastica costruzione di Sally, a Ruth balena l'idea di realizzarne una simile, di proporzioni gigantesche, in giardino, per tentare d'interessare la bimba e di trovare una via d'uscita dall'autismo che l'affligge. Tra fantasia, sogno e realtà il disperato intento materno ha finalmente il suo stupefacente esito positivo.

Valutazione Pastorale

il film pur sostenuto da scenografie suggestive, ottima fotografia, e innegabili momenti di suspence non si sa perché, non prende e non coinvolge, distraendo lo spettatore, diviso fra gli interventi psichiatrici d'infinita pazienza e dolcezza messi in atto da Beerlander, (che porterebbero a disquisizioni sul fenomeno dell'autismo e sull'attendibilità della diagnosi dello psichiatra), e le iniziative suggerite a Ruth da un'istintivo sentimento materno, che intravede la soluzione del difficile caso nel mondo della fantasia e del sogno in cui Sally vive come imprigionata. Forse per questo la tesi vincente di Ruth appare alla fine come un espediente esteriore, inatteso quanto improbabile.

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