LAMA TAGLIENTE

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Bambini, Famiglia - genitori figli, Malattia
Genere
Drammatico
Regia
Billy Bob Thornton
Durata
118'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Sling Blade
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Musiche
Daniel Lanois
Montaggio
Hughes Winborne

Orig.: Stati Uniti (1995) - Sogg. e scenegg.: Billy Bob Thornton - Fotogr.(Normale/a colori): Barry Markowitz - Mus.: Daniel Lanois - Montagg.: Hughes Winborne - Dur.: 118' - Produz.: Brandon Rosser, David L. Buschell.

Interpreti e ruoli

Billy Bob Thornton (Karl Childers), Lukas Black (Frank Wheatley), Natalie Canerday (Linda Wheatley), Dwight Yoakam (Doyle Hargraves), John Ritter (Vaughan Cunningham), J. T. Walsh (Charles Bushman), Rick Dial (Bill Cox), Robert Duvall (il padre di Karl), Bruce Hampton (Morris), Vic Chestnutt (Terence), Ian Moore, Jim Jarmusch

Soggetto

Da piccolo Karl, ritardato di mente, ha sorpreso la madre insieme ad un bellimbusto e li ha uccisi tutti e due con una lama lanciata da una fionda. Rinchiuso in un ospedale psichiatrico, esce dopo 25 anni contro la propria volontà. Trovato lavoro come operaio, Karl conosce il giovane Frank che diventa suo amico e convince la madre Linda a farlo andare ad abitare con loro. Per casa gira anche il compagno di Linda, Doley, uomo rissoso e opportunista. Karl capisce che Doley finirà per rovinare la vita di Frank, proprio come i suoi genitori hanno fatto con lui, però non sa se aspettare e stare a guardare oppure intromettersi per proteggere l'amico. Quando la situazione peggiora, Karl cerca di fare pace con il suo terribile passato e affronta il padre, solo e malato. Questi però si oppone e nega persino di avere un figlio. Karl ora ha le idee più chiare, capisce che non si può venire a patti con il male, e decide di aiutare Frank, qualunque possano essere le conseguenze. Incontrato Doyle, lo uccide e poi chiama la polizia. Di nuovo rinchiuso in carcere, getta lo sguardo malinconico fuori dalla finestra.

Valutazione Pastorale

Film interessante che, sullo sfondo dell'ambiente chiuso e ristretto del sud degli Stati Uniti, propone una vicenda drammatica e insieme realistica. La diffcile crescita di un ritardato di mente che la famiglia non riconosce e le strutture sanitarie cercano di allontanare si intreccia con altre, profonde situazioni di disagio sociale. Gli aspri rapporti interpersonali, la mancanza di stima e fiducia reciproca compongono il quadro di un disordine che è nella mente e nel cuore di ognuno, e poi si riversa su un tessuto sociale sfaldato e disordinato. Partito con buone intenzioni, il regista (e attore nel ruolo di Karl) preme poi troppo sul tasto del tragico, fino a toccare il melodramma e quindi ad andare un po' fuori misura. Qualche contraddizione la si verifica anche in ordine alla descrizione della pazzia di Karl, e non manca qualche concessione al patetismo. La storia procede quindi a corrente alternata e il film, dal punto di vista pastorale, tra momenti validi ed altri meno convincenti, é da valutare come discutibile, comunque problematico e utile per dibattiti. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato come stimolo al dibattito sui problemi della malattia mentale e della famiglia. Attenzione da riservare per i più piccoli in occasione di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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