Sogg. e Scenegg.: Claude Leouche - Fotogr.: (scope/a colori) Philippe Pavans De Cecatty - Mus.: Francis Lai, Philippe Servain - Montagg.: Helene De Luze - Dur.: 118' - Produz.: Les Films 13,TFL Film Production
Interpreti e ruoli
Marie Sofia L. (Marie), Alessandra Martinez (Alessandra), Fabrice Luchini (Fabrice), Francis Huster (Francis), Vincent Lindon (Lino), Gerard Darmon (Henri), Jacques Gamblin (Jacques), Evelyne Bouix, Charles Gerard, Christine Barbelivien, Salome Lelouch, Antoine Dulery, Luc Florian, Jacques Boudet
Soggetto
Marie e Francis, avvocato lei, giudice lui, nonchè amanti, organizzano, per coinvolgere gli ignari consorti, Fabrice avvocato anch'egli, e Alessandra, ex ballerina, una gita sul Monte Bianco nella speranza che costoro si innamorino lasciando loro libero campo. Marie ha appena assunto la difesa d'ufficio di tre clienti, due dei quali autori di un tentato suicidio, Lino, cameriere, e Jacques, parrucchiere, ed il loro compagno di avventure disoneste Henri, tassista. Lino è reduce da un'amore contrastato con la brutta ma ricca Esmeralda, della quale dilapida il patrimonio al gioco ed alle corse; Jacques ha ingerito un flacone di shampoo a causa del tradimento della moglie Marilyn, che gli ha portato via la figlioletta Salomè, che lo adora; Henri (dopo un'avventura con una donna salita con un manesco amico sul tuo taxi e divenuta sua amante e socia in affari e arrestata per guida pericolosa) fa da autista ai due, in fuga verso il Canada, dopo aver rubato un camper con loro: i tre così truffano (in veste di falsari, di ispettori della Michelin, di tecnici delle ferrovie) ristoratori e albergatori, e sono finiti in arresto proprio davanti all'albergo dell'amante di Marilyn, dove Jacques ha tentato invano di portar via la figlia. Mentre il quartetto adulterino, tra confessioni vere e false, provocazioni e fantasie oniriche, non sembra trovare un assetto definitivo, il processo ai tre, difesi da Fabrice e Marie, con Francis in veste di Giudice istruttore, oltre a rievocare le passate imprese dei tre, tra l'altro addormentati con gomme al narcotico e derubati da due autostoppiste, si conclude con un applauso plebiscitario a giudici ed imputati, con gran ballo finale nell'atrio del Palace de Justice.
Valutazione Pastorale
anche se la volgarità, talmente pesante da riuscire quasi insolita, di certi dialoghi tra le due coppie, già renderebbe inaccettabile questo frenetico "pastiche" del regista francese, è tutta la "ronde", turbinosa e complessa, che fa ruotare i sette personaggi principali, intrecciandone le vicende fino al riannodamento finale dei fili delle marionette nella sequenza del processo, che suscita un'incondizionata disapprovazione. Quello che risulta fin troppo chiaro è che la visione della vita, e della vita nel suo paese in particolare, è vista da Lelouch come una commedia nichilista dove tutto ed il contrario di tutto può avere la stessa parvenza di verità e dignità come di menzogna e degradazione. La disinvoltura ed il cinismo con cui Marie e Francis pianificano la futura tresca dei rispettivi coniugi, e l'allegro vagabondare, infrangendo la legge dei tre allegri compari viene evidentemente messa dal regista sullo stesso piano: come a dire che la società di oggi è quella dove i trasgressori sono giudicati e difesi da gente che, al riparo dello status e della carriera, ed in modo non perseguibile penalmente, non fa poi meglio di loro.