Orig.: Italia/Argentina (2013) - Sogg.: Paolo Zucca - Scenegg.: Paolo Zucca, Barbara Alberti - Fotogr.(Scope/B&N): Patrizio Patrizi - Mus.: Andrea Guerra - Montagg.: Sarah Mc Teigue con la collaborazione di Walter Fasano - Dur.: 90' - Produz.: Amedeo Pagani/Classic SRL (Italia); Daniel Burman, Diego Dubcovsky/BD Cine SRL (Argentina).
Interpreti e ruoli
Stefano Accorsi (Cruciani), Geppi Cucciari (Miranda), Jacopo Culin (Matzutzi), Alessandro Di Clemente (Brai), Marco Messeri (Candido), Francesco Pannofino (arbitro Mureno), Grégoire Oestermann (Jean Michel), Benito Urgu ; Franco Fais (Prospero), Quirico Manunza ; Marco Cadau (Franco), Andrés Gioeni (Quirico)
Soggetto
Campionato di calcio, terza categoria sarda. L'Atletico Pabarile si presenta al via della competizione e, come ogni anno, subisce pesanti sconfitte, soprattutto da parte del Montecrastu. Il proprietario è l'arrogante Brai, abituato a vessare i peones dell'Atletico in quanto padrone delle circostanti campagne. Senza preavviso, torna in paese dall'Argentina, dov'era emigrato con il padre, il giovane Matzutzi, scattante, abile dotato di classe e fantasia. La sua presenza cambia gli equilibri e il Parabile comincia a vincere una partita dopo l'altra. In parallelo si svolge la vicenda di Cruciani, arbitro professionista, intenzionato a farsi designare per una grande finale a livello europeo. Deciso a tutto, accetta un'offerta di corruzione. Nel finale i die segmenti narrativi si incontrano e vanno verso un'unica conclusione.
Valutazione Pastorale
Va ricordato che "L'arbitro" è lo sviluppo dell'omonimo CM realizzato da Zucca nel 2009, vincitore del David di Donatello e di altri premi internazionali. Il copione è gradevole, favorito da una bella gestione degli spazi, calato in atmosfsre suggestive e fortemente umorali. Il regista si lascia andare a qualche scelta autoriale (la fotografia in B&N) e a un taglio visivo che mette insieme epico, grottesco, ironico, surreale (canzoni e balletti f. c.). Ne esce un patchwork di intrigante disordine, che Zucca fa vedere di gestire con sicurezza. Restando forse troppo legato ad una messa in scena pulita, precisa e tranquilla, fatta di tanti piccoli dettagli (il territorio, l'uso del dialetto, gli uomini e le donne in perenne conflitto sentimentale...) che però non diventano affresco. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione
Il film può essere usato in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta di commedia italiana spigliata e divertente. Qualche attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.