Il film è visibile su Sky Cinema e sulla piattaforma Now
Interpreti e ruoli
Edoardo Leo (Tommaso), Marta Nieto (Zoe), Claudia Gerini (Elena Veneziani), Stefano Fresi (Umberto), Anna Dalton (Nina), Esther Ortega (Esther), Enrica Guidi (Valentina)
Soggetto
Due coppie: Tommaso e Zoe, dopo dieci anni di convivenza affrontano un momento di crisi. Elena e Umberto, sposati, con un figlio, vivono le difficoltà dovute al fatto che lei è il sindaco di Roma, e lui, vicepreside, fa in pratica l’uomo di casa...
Valutazione Pastorale
Nato a Roma nel 1972, è tra i nomi più significativi tra quelli emersi nello spettacolo italiano in questo terzo Millennio. Attore di teatro (ha lavorato sotto la direzione di Gigi Proietti), di televisione (il serial ‘Un medico in famiglia’), Leo esordisce come regista di cinema nel 2010 con “Diciotto anni dopo”, storia di un inatteso, difficile incontro tra fratelli, che si ricorda perché ultimo film interpretato dal grande Gabriele Ferzetti. Dopo quel primo film, Leo ha diretto altri tre titoli, alternando interpretazioni e regie, fino a questo, quinto, e per ora ultimo, “Lasciarsi un giorno a Roma”. “Commedia non romantica- la definisce Leo, anche coautore della sceneggiatura- perché affrontare la difficile gestione dei sentimenti non è semplice”. Per rendere le cose ancora più complicate Leo le raddoppia, e le due coppie, mentre vivono percorsi distinti, attraversano gli stessi inciampi sentimentali. Anzi i due ‘lui’ (Tommaso/Edoardo Leo e Umberto/Stefano Fresi), interagiscono con maggiore frequenza e amicizia, cercando di scambiarsi aiuto, consigli, suggerimenti. Elena (Claudia Gerini) però è sindaco di Roma, e la carica porta inevitabili litigi con conseguenti ripensamenti e prevalenza finale dell’amore reciproco. Tommaso e Zoe (Marta Nieto) si scambiano frecciate reciproche, anche attraverso una anonima posta del cuore. Ma se per una coppia tutto va a buon fine, l’altra resta ingabbiata in una impossibile pacificazione. E sotto un diluvio purificatore, la coppia rimane scoppiata. Anche se Elena è sindaco e Zoe una manager in carriera, quello del rapporto uomo/donna non è il tema portante. Più importanti, nella vicenda, sono i battiti del cuore, quella insicurezza dei sentimenti difficile da trattenere e da comunicare all’altro. Non resta che affidarsi alla muta bellezza di Roma, agli spazi, ai momenti di inafferrabili silenzi. Perché a Roma ci si prende ma anche, talvolta, ci si lascia. Ed è sempre triste. Dal punto di vista pastorale, il film è a valutare come consigliabile, e problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria come insolito approccio ad una storia d’amore nella Roma di oggi, con le molte problematiche connesse (lavoro, famiglia, rapporto di coppia).