Interpreti e ruoli
Emilia Clarke (Kate), Henry Golding (Tom), Emma Thompson (Petra), Michelle Yeoh ("Santa")
Soggetto
Kate è una ventenne londinese originaria dei Balcani che vive senza mordente, facendo la commessa in un negozio di articoli per Natale. Le sue relazioni, familiari e sentimentali, sono sbiadite, instabili. L’incontro con Tom la spinge a rimettersi in discussione su tutti i fronti…
Valutazione Pastorale
È un’operazione nostalgia a tutti gli effetti. Il film “Last Christmas” si ispira al modello “Love Actually” (2003), popolare commedia britannica a tinte romantiche; inoltre, è un omaggio alla musica degli Wham! e al solista George Michael, in particolare alla canzone “Last Christmas” a 35 anni dalla sua incisione. Al di là di ciò, il film merita un approfondimento maggiore per la linea narrativa che intercetta temi densi di senso: il bisogno di ritessere legami familiari, il ricentrarsi nella vita, l’aprirsi all’altro, al senso di solidarietà e condivisione. E qui si vede certamente l’impronta ideativa dell’attrice-sceneggiatrice Emma Thompson, due volte Premio Oscar, la prima come miglior interprete per “Casa Howard” del 1993 e la seconda come miglior sceneggiatrice per “Ragione e sentimento” del 1996. “Last Christmas” è un “Feel Good Movie” sul Natale, una sorta di “Canto di Natale” alla Charles Dickens attualizzato in pieno clima di Brexit. Nel racconto infatti ci sono tutte le ansie e preoccupazioni dei genitori della protagonista Kate – la brava Emilia Clarke, la star di “Game of Thrones” –, che da stranieri a lungo residenti nel Regno Unito hanno timore di essere allontanati, di dover lasciare il Paese che hanno scelto come casa. Ancora, troviamo il rimettersi in gioco di Kate attraverso l’incontro con gli ultimi, con la mesa dei poveri; uno spazio non di compassione pietistica, bensì di relazione e condivisione; un'occasione per ripartire, per ritrovare il passo giusto nella vita e riscattarsi grazie all'altro. Nel complesso il film si muove in maniera briosa e lineare, senza troppi sconvolgimenti narrativi. Si tratta di un film romantico-esistenziale semplice, gustoso come un pasticcino di Natale, ma con inaspettati approfondimenti sociali. Dal punto di vista pastorale, il film è consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per affrontare i temi della ricerca di sé, l'impegno verso il prossimo, gli ultimi.