Orig.: Italia/Francia (2006) - Sogg.: Carla Giulia Casalini - Scenegg.: Carla Giulia Casalini, Francesco Falaschi - Fotogr.(Scope/a colori): Antonello Emidi - Mus.: Pivio & Aldo De Scalzi - Montagg.: - Dur.: 88' - Produz.: Giulio Violati, Rosanna Thau, Silvia Natili, Giovanna Emidi.
Interpreti e ruoli
Valerio Mastandrea (Sergio), Kesia Elwin (Tamu), Lorenzo Balducci (Giacomo), Daniele De Angelis (Valerio), Jamil Hammoudi (Samir), Esther Elisha (Jasmina), Nicolas Vaporidis (Andrea), Maria Grazia Cucinotta. (Valeria), Paolo Sassanelli (Guido), Vira Carbone (Sara), Stefano Dionisi (Giorgio), Bianca Ciocca (Caterina), Gabriella Barbuti (amica di Sergio)
Soggetto
Valerio, diciassette anni, decide di rinunciare alla vacanza in montagna e parte per il Marocco, insieme ai suoi amici Andrea, Giacomo, e Samir, un marocchino integrato a Roma e piccolo spacciatore di hashish. Valeria, la mamma, lo viene a sapere e subito coinvolge il padre e ormai ex marito Sergio. Questi parte per il Marocco senza indizi precisi. Equivoci, inseguimenti, disguidi si dipanano numerosi, prima che in uno stesso luogo si ritrovino tutti i protagonisti. Sergio abbraccia il figlio e gli promette che sulla nave di ritorno in Italia avranno modo di parlare finalmente tra loro. Ma Tamu, la ragazza marocchina che ha conosciuto, lo attrae di più. Così Sergio torna indietro e la raggiunge, forse deciso a stabilirsi sul posto.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una storiella fragile e oltremodo modesta. Il ritmo è sicuramente sciolto e piacevole, supportato da immagini di un Marocco turistico molto accattivanti. Ma si finisce qui, perché per il resto dominano gli stereotipi. La solita coppia separata, il solito figlio quasi maggiorenne senza punti di riferimento, un padre e una madre che più vacui e insignificanti di così non potrebbero essere (lei alla fine va con un italiano/buddista). I ragazzi hanno come unico obiettivo l'erba per farsi canne e anche in Marocco si cerca di rimorchiare e andare alla festa 'giusta'. Tutto qui. Con qualche intenzione di richiamare altri esempi di italiani all'estero, imbranati e insoddisfatti (Mastandrea sembra un Manfredi in formato ridotto), e qualche tentativo di sottilissima satira di costume. Senza mai osare, perché il 'filone' ormai é questo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e generalmente afflitto da superficialità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo conto di quanto sopra indicato. Qualche attenzione per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.