Orig.: Italia (2003) - Sogg. e scenegg.: Carlo Vanzina, Enrico Vanzina - Fotogr.(Panoramica/a colori): Claudio Zamarion - Mus.: Andrea Guerra - Montagg.: Luca Montanari - Dur.: 92' - Produz.: Aurelio De Laurentiis.
Interpreti e ruoli
Luigi Proietti (contadino), Enzo Salvi ( direttore d'orchestra...), Carlo Buccirosso (coatto), Biagio Izzo ( drogato), Max Giusti ( nonnina...), Chiara Noschese (paziente), Stefano Bicocchi/Vito ( marito...), i Fichi d'India (il portiere), ( il siciliano...), (lo sposino), (la sposina), (il postino), ( il vigile...), (alieni), ( cacciatori), ( esquimesi...)
Soggetto
Cominciando dall'inattesa espressione con cui un bell'ufficiale si presenta a teatro nel palco di una nobile famiglia, prende il via una serie di 'barzellette' sceneggiate, di cui alcune costruite ad incastro, ossia originate da quella precedente. Ci si muove in ambienti di diverse regioni italiane, in diversi contesti (città, mare, campagna) tra azioni nel passato, nel presente, nel futuro. Le storie coinvolgono camerieri, direttori d'orchestra, vigili urbani, contadini, alieni, cacciatori e poi mariti, mogli, industriali...
Valutazione Pastorale
L'intento dichiarato é quello di riportare in primo piano un 'genere' tanto illustre quanto quasi dimenticato: la barzelletta, appunto. Guidato dalla forte capacità espressiva-gestuale di Gigi Proietti in funzione di guida e di coordinatore, un gruppo costituito dagli emergenti protagonisti dei recenti titoli italiani di successo (i cosiddetti cinepanettoni) interpreta una raffica di episodi di varia lunghezza (alcuni brevissimi) che prendono spunto da vecchi e nuovi vizi, da antiche e recenti virtù, da abitudini difficili da superare, da realtà della nuova società tecnologica. Spicchi di un'Italia antica e moderna, umorismo freddo rivisitato sugli stilemi dell'avanspettacolo, battuta a botta calda immediata e subito dimenticata. Considerato sotto l'aspetto del costume e come luogo di tradizioni culturali e sociali, il copione ha aspetti da non trascurare. Mantenendosi su un piano di misurate esagerazioni verbali, il film, dal punto di vista pastorale, può essere valutato come accettabile, con riserve per qualche grossolanità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, con i limiti sopra indicati, fruito in qualche successiva circostanza, con attenzione per i minori.