Orig.: Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Agostino Ferrente, Giovanni Piperno - Fotogr.(Panoramica/a colori): Giovanni Piperno - Mus.: Rocco De Rosa, Canio Loguercio, Alessandro Murzi - Montagg.: Paolo Petrucci, Roberta Cruciani - Dur.: 88' - Produz.: Antonella Di Nocera, Agostino Ferrente, Donatella Francucci, Giovanni Piperno.
Soggetto
Tredici anni di vita raccontati dal vero. Quella di Adele, Enzo, Fabio e Silvana, colta in due momenti fondamentali delle loro esistenze: la prima giovinezza nella Napoli piena di speranze del 1999; e l'inizio dell'età adulta nella situazione molto più complicata di oggi.
Valutazione Pastorale
Tutto comincia nel 1999, quando Ferrente e Piperno realizzano "Intervista a mia madre", un documentario per Rai Tre che voleva raccontare dei frammenti di adolescenza a Napoli. Dopo un casting estivo sulle spiagge, la scelta cade su due maschietti e due femminucce, Enzo e Fabio, Adele e Silvana. Alla domanda "come immaginano il proprio futuro", tutti offrono risposte semplici e spontanee come di chi ancora sogna "le cose belle". Un volta trasmesso, gli autori sentono che qualcosa è rimasta incompiuta. Ed eccoli quindi, dieci anni dopo, tornare a seguire i quattro ragazzi ormai maturi, per sapere qualcosa di più sulle loro vite di adulti. Le cose belle non sono arrivate, problemi e difficoltà si sono via via aggravati: il lavoro, la vita in famiglia, trasgressioni, l'esperienza del carcere, la difficile vicinanza con i genitori. I due maschi affrontano la realtà a viso aperto,le femmine evidenziano dolori, privazioni, carenze affettive. Piperno e Ferrente guardano tutto con un occhio per niente neutro. E fanno bene: il taglio visivo è pieno di umori, sincerità, verità. Si fa storia e insieme memoria, con lucidità, tenerezza, e niente rimpianti. Ne esce un forte esempio di documentario che scava nel profondo delle sensazioni, buca il fremito del tempo che passa, affronta a viso aperto il futuro. Dal punto di vista pastorale,il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate per una visione attenta che permetta di avviare riflessioni sui molti argomenti proposti (anche l'uso del doc in forma antirealistica).