Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: Rodolfo Garcia - Fotogr.(Panoramica/a colori):Emanuel Lubezki - Mus.: Edward Sheamur - Montagg.: Amy E. Duddlestone - Dur.: 105' - Produz.: Jon Avnet.
Interpreti e ruoli
Glenn Close (Elaine Keener), Calista Flockhart (Christine), Amy Brenneman (Kathy Faber), Cameron Diaz (Carol Faber), Holly Hunter (Rebecca Weyman), Valeria Golino (Lilly)
Soggetto
Elaine Keener, ginecologa, in casa con un'anziana paziente, riceve la cartomante Christine. Costei le predice che in breve tempo incontrerà l'uomo della sua vita. Ma Elaine da tempo ha rinunciato ad innamorarsi. Rebecca, direttrice di banca, ha una relazione con un uomo sposato. Rimasta incinta e dovendo decidere se abortire, verifica il disinteresse dell'amante. Finisce allora per passare la notte con il collega Walter e, la mattina dopo, va in clinica da Eileen. Abortisce poi esce e, in strada, si lascia andare ad un pianto dirotto. Rose, che vive con il figlio adolescente, tornando a casa dà un passaggio ad un nano suo vicino. Nella notte quest'uomo le si presenta agli occhi, e allora va a spiarlo a casa sua. Kathy, detective nella polizia, indaga sul presunto suicidio di una ex compagna di liceo. Intanto Carol,la sorella, inseguita da molti corteggiatori, si prepara ad uscire con Walter. Carol é cieca ma ha intuizioni che aiutano Kathy, ragazza invece dal carattere difficile. Christine, tornata a casa, si siede sul letto accanto alla sua compagna Lilly ormai condannata da una malattia terminale.
Valutazione Pastorale
Cinque storie raccontate ad incastro: alcune si intrecciano, altre viaggiano affiancate senza mai incontrarsi. Cinque storie di donne sulla solitudine contemporanea. Tutte le protagoniste sono colte in momenti difficili, in cui sono chiamate o a scelte drastiche o a fare i conti con situazioni di dolore forte e non giustificabile. Il nodo centrale é, naturalmente, quello dei sentimenti, dell'innamoramento, dell'attrazione fisica: con sfumature che significano mettere alla prova equilibri caratteriali, capacità di essere se stesse, di reagire, di capire. Le cinque storie affogano decisamente nella disperazione. Ci sono, è vero, piccoli momenti di rapida speranza, ma subito sono abbandonati e il rifiuto è visto come l'unica soluzione possibile: una soluzione che crea patologie irreversibili, il suicidio, il rifiuto della vita, il lasciarsi andare fatalisticamente agli eventi. Il film é costruito con attenzione, in qualche punto sembra andare a fondo nello scavo psicologico ma é triste e pessimista senza possibile alternativa. Ne esce una visione della vita amara, nichilista, che all'assenza di un qualche orizzonte di luce supplisce con un buio fatto di morbosità, con una mancanza di pulizia mentale. Dal punto di vista pastorale, pur riconoscendo il realismo di alcuni passaggi, sembra di rilevare nello sviluppo delle storie più compiacimento e furbizia che non voglia di stare autenticamente a fianco di quelle donne e dei loro dolori. Il film è dunque da valutare come inaccettabile per la negatività complessiva che lo attraversa.
UTILIZZAZIONE: l'utilizzazione del film é da evitare in programmazione ordinaria. E molte perplessità susssistono anche in altre circostanze, a motivo dello sbilanciamento del copione in una sola direzione. Attenzione per i minori é da porre nel caso di passaggi televisivi e casalinghi.